Il vangelo ci racconta questo incontro che avviene di notte: Nicodemo va a trovare Gesù, un confronto tra due maestri, un incontro luminoso, e per Nicodemo che cercava di capire nella turbolenza del suo animo si apre alla risposta di Gesù: Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito.
maggiori informazioniUna casa di preghiera …
maggiori informazioniSi deve saper stare sul Tabor, per imparare a stare nella valle della ferialità.
maggiori informazioniIl corpo è comunicazione, un linguaggio, simbolico e metaforico, la cui cura del corpo a volte può sfociare nella violenza,
maggiori informazioniPeriferie fisiche ed esistenziali
maggiori informazioniLa cicatrice può essere un fiore o può essere una spina, oppure un tutt’uno, guardarle, curarle, custodirle, bagnarle con le lacrime, cospargerle di baci, significa attraversarle, tentare di rialzarsi e ricominciare.
maggiori informazioniIl mio nuovo libro “Mi chiamo don Peppe Diana, un prete fatto popolo”, edito dalla Pellegrini (Cosenza) nel trentesimo anniversario della sua morte
maggiori informazioniLa parola di speranza di questa prima domenica di quaresima, è la buona notizia che nelle tempeste e nei deserti della vita, Gesù è la nostra forza.
maggiori informazioniLa prima cura è l’attenzione verso chi soffre
maggiori informazioniVoglio essere guarito Signore dall’indifferenza e dall’individualismo.
Voglio riconoscere l’altro che soffre.
Voglio tendere la mano, interessarmi delle solitudini dell’umanità.
Voglio il coraggio di gridare aiuto e di dare aiuto.
Voglio guarire dalla mia lebbra.
Voglio Signore, uscire dalla fortezza e uscire per condividere il grido di ogni sofferente.
Voglio gridare assieme al lebbroso, Signore, se vuoi puoi guarirmi.