Commento al vangelo

Siamo affamati di cielo, di eternità, di infinito, tutto racchiuso nell’Eucaristia, il dono che Gesù fa di sè stesso, dono di amore che ci inserisce nel mistero del Padre.

Prendersi un tempo di riposo, per sé stessi, e per stare con il Signore, godere del suo abbraccio e appoggiare il capo sul petto, per imparare cosa vuol, dire “compassione”.

Signore Gesù, aiutaci a condividere il dono della benedizione e della vita che è affidato alle nostre mani, al nostro cuore, alla nostra creatività, che non viene da noi; aiutaci per osare il cammino e affrontare ogni difficoltà, accettando l’umiliazione, a non smettere di sperare dopo tanta fatica, tanti sforzi, tanta dedizione, tanta convinzione.

Erano scandalizzati da un Dio troppo umano, e noi, ci scandalizziamo della sua Parola, del suo Corpo e del suo Sangue, di un Dio che si è fatto come noi per salvarci?

La fede che cos’è? Signore, passa nella nostra vita e strappaci dalla morte, se tu passi, la nostra esistenza rifiorisce. Gesù, tu non sei l’ultima spiaggia, non sei il Dio che risolve i nostri problemi, ma il Dio sempre presente e discreto, di cui basta una parola e saremo salvati. Mi ripeti con infinito amore: alzati e continua a camminare.

Mi stupisco tante volte di cuori distratti, di menti chiuse, di ostilità e contraddizioni. Mi stupisco di terreni fertili e permeabili all’acqua, accoglienti al sole, e pronti a lasciarsi accarezzare della tenerezza del vento. Quanto è duro il cuore umano! Quanto è spontanea la terra! Quanto è gratuito Dio!

Dobbiamo chiedere al Signore di aprire con umiltà il cuore, di avere la capacità di discernimento, quella che ci conduce ad insospettirci dal confine sottile dagli inganni del serpente, a riconoscere l’azione di Dio, a spezzare l’incantesimo del serpente.

Il mese di giugno è il mese dedicato al Sacro Cuore di Gesù, un mese importante in cui si entra dentro l’umanità di CRISTO, per meditare la sua passione, morte risurrezione, la grande del suo amore per l’umanità