PASQUA DELLA RISURREZIONE (Gv 20,1-9)
“Se prima non si muore non si può risorgere”, scrive Giovanni Vannucci, “non vi è risurrezione senza morte, come non esiste riscatto senza schiavitù, luce senza tenebre, bene senza male” e “dalle rovine, dalle macerie, possiamo costruire una nuova umanità”, dice il filosofo Massimo Cacciari. L’evento che fonda la nostra fede è Cristo Risorto. Noi crediamo perchè quell’evento ha suscitato un cambiamento radicale nei primi discepoli e nelle prime discepole. Donna perchè piangi? Che discorsi state facendo lungo il cammino? Facilmente l’abbiamo chiamata Risurrezione quella tomba vuota, un dato è certo, la storia come il vangelo, è memoria di gesti e di segni da scrutare e da leggere, e il Signore fissa un appuntamento per un incontro che cambia l’esistenza.
Cercatori di Dio
Con la Pasqua di risurrezione cambiano le relazioni con Gesù ma anche tra i suoi discepoli: Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Giunto il terzo giorno, lo seguiamo nella resurrezione, perché colui che era realmente morto è risuscitato ed è il Vivente, cioè il Signore Dio! È il giorno del Signore finalmente manifestato, e al mattino presto, allo spuntare dell’alba, quelle donne discepole di Gesù, venute a Gerusalemme con lui dalla Galilea le medesime donne che avevano assistito alla sua morte e al suo seppellimento la sera del venerdì si recano alla tomba di Gesù con gli aromi che hanno preparato. Dopo la morte di Gesù, avvenuta alle tre del pomeriggio, c’era stato solo il tempo di seppellirlo, non di compiere i riti dell’unzione, perché incombeva il tramonto, inizio del sabato. Ma ecco due uomini con una veste raggiante, due uomini luminosi, messaggeri dal cielo, angeli che hanno una parola da annunciare: È Risorto!, l’annuncio pasquale per eccellenza, la confessione della fede cristiana.
Appuntamento
Gesù non va cercato tra i morti perché lui è il Vivente che va cercato presso il Dio vivente, suo Padre! Dove il Risorto dà appuntamento? Quale è la Galilea dove ci attende? “Questa necessitas della passione, morte e resurrezione di Gesù era da lui stata rivelata ai suoi discepoli, ma tutti hanno dimenticato queste parole: quelli che sono fuggiti abbandonando Gesù, le donne discepole e anche Pietro, lui pure nell’incredulità. Ma non appena le donne ricordano le parole di Gesù, ecco che subito la fede rinasce in loro e le rende apostole-missionarie. Così, abbandonata la tomba, vanno a dare l’annuncio agli Undici e a tutti gli altri” (EB). L’incomprensione sono state vinte e ora la fede pasquale abita queste donne, le prime testimoni della resurrezione di Gesù.
Cammini che iniziano al buio
Che strana notte, che notte magica deve essere stata: notte come quella della prima creazione, quando apparve il primo timido raggio di sole e la luce irruppe poi nel cielo. “La notte, forse, ci è amica. E Maria si avvia che è ancora buio là, al sepolcro, con nel cuore l’angoscia di aver perso per sempre colui che ama. Tra un po’ sarà l’alba. Maria sussulta nel vedere la pietra rotolata. Per noi, come per Pietro e gli apostoli che se ne stanno chiusi in casa impauriti, la morte mette sempre la parola fine. Restiamo fermi: tutto è finito, chiuso, concluso: cos’altro sperare, cos’altro aspettare? Restiamo fermi nel buio, nella notte, con la disperazione della fine. Ma questa è la notte, anzi è già l’alba, in cui i piedi di Maria corrono veloci ad annunciare l’inspiegabile, in cui i piedi di Giovanni e di Pietro si graffiano per portarli a «vedere» e a «credere»” (L.V.).
Luoghi di risurrezione
“Siamo chiamati a vivere la risurrezione nella inebriante certezza che il passato è un vuoto sepolcro” (GV), nei nostri luoghi di vita, a scuola, al lavoro, sulla strada, al bar. Un grande credente, pastore e teologo, impiccato dai nazisti, Dietrich Bonhoeffer, ha vissuto gli ultimi istanti della sua vita pregando: “Non è la fine per me è l’inizio”. Come spiegare la Risurrezione del Signore, un evento a noi distante più di duemila anni? Occorre che sia il Signore stesso ad alzare il velo, a rivelare il senso di ciò che pare un enigma. Sarà infatti Gesù risorto ad andare a cercare Pietro il quale, avendolo visto e incontrato, testimonierà insieme alle donne discepole e a tutti gli altri: “Il Signore è veramente risorto ed è apparso a Simone!”, è lui che ci cerca, preghiamo con l’ardente desiderio delle donne apostole missionarie di essere cercati, e preghiamo così:
“E credo. Credo che sei vivo, che sei vivente, che sei qui con noi, ora, oggi, risorto e per-sempre-presente. Io ti vedo, Glorioso, e ascoltando l’invito di san Paolo rivolgo lo sguardo alle cose invisibili e vere perché sono risorto con te, perché la mia vita è nascosta in Cristo in Dio” (P.C.).
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