Niente di freudiano, ma una profonda fiducia nella Parola di Dio, nella sua volontà, nel suo disegno, ecco il segreto dei sogni di don Bosco. Un uomo stabile, giusto, fedele alla Parola di Dio e alla Chiesa, un gigante della santità, amante e patrono dei giovani. Ecco svelato il segreto del suo apostolato e dei suoi sogni, non qualcosa di magico, e il giorno della sua festa, della nascita in cielo, il 31 gennaio del 1888, un dettaglio importantissimo del ministero del santo torinese (nato il 16 agosto 1815) che lo hanno incoraggiato e sostenuto nel suo ministero sacerdotale, in tempi non facili, per la sua vocazione, per la Chiesa e per la società, oggi continua a parlare al nostro tempo.
I sogni nella Bibbia
I sogni sono una categoria biblica, da quello di Giacobbe al re d’Egitto Giuseppe, per passare a Geremia, a Giuseppe di Nazareth, ai sogni di San Paolo, pur con le dovute differenze e contestualizzazioni, il profeta del mandorlo (cf. Ger 23,25-32) metteva in guardia dall’abuso dei falsi profeti. I sogni di don Bosco sono tanti per essere raccontati, hanno la radice nella Parola di Dio, come descrive il Salmo 1, don Bosco è come “l’albero piantato lungo i rivi d’acqua”. Ma il sogno di don Bosco è molto più profondo, un sogno che ancora oggi prosegue a chi si ispira alla sua spiritualità e al suo patrocinio, salvare anime, a partire dai giovani, pupilla del suo ministero.
I sogni di don Bosco
Dio comunicava con don Bosco attraverso i sogni, “a suo tempo comprenderai”, gli diceva Dio, ovviamente lui li interpretava alla luce della sua esperienza, della sua spiritualità e della sua fiducia in Dio. Chi fa l’ermeneutica è lo Spirito Santo, e don Bosco ha la sapienza di leggere nel contesto del suo tempo una proposta di santità ai suoi giovani e alla famiglia salesiana.
La vita misteriosa[1]
“Uno dei tanti sogni di don Bosco, la visione di una bellissima vite, cresceva, estendeva i suoi tralci, prosperava e i grappoli s’ingrossavano. La Guida toglieva il velo e il Santo vedeva gli acini che cadevano per terra, cioè, vispi ragazzini, e alcuni sconosciuti al santo. Il misterioso personaggio lo accompagnava , un grande spettacolo, guardava ancora la vite, invece di essere carica di uva aveva solo foglie. Quale è il senso? Gli apparvero moltissimi giovani sconosciuti al Santo che invece di agire per il Signore agiscono per scopi umani. La Guida gli mostri grappoli difettosi, alcuni muffiti, pieni d’insetti. Come mai questo cambiamento? Il peccato! Saranno tali se non cambieranno comportamento. Allora ecco un elenco di peccati: impurità, disprezzo dei superiori, della Chiesa, perché mancavano dei mezzi per preservarsi dai difetti, i sacramenti, e la mortificazione. La Guida, dopo che tolse definitivamente il velo, ci sono giovani docili alle ammonizioni e producono buoni frutti e don Bosco si rallegrò, ma pensava agli altri giovani che non corrispondevano alle sue cure paterne. Suonò la campana. E si svegliò”. Questo sogno ricorda l’allegoria della Vite e i tralci del Vangelo di Giovanni (cf. 15,1-8), il don aveva un modo diretto e semplice di parlare scrivendo racconti e di spiegare la Parola di Dio. Il contenuto è molto chiaro, l’importanza dei sacramenti per la vita spirituale, l’odio del peccato e la riparazione, la presenza di Dio, e la cura pastorale di don Bosco.
Salvare anime
Gesù invia gli apostoli per liberare, guarire, salvare, è la missione della Chiesa che don Bosco con il suo grande carisma la fece propria, un apostolo poliedrico, appassionato. Nel suo tempo, fu un evangelizzatore pratico, attento ai cambiamenti del suo tempo e geniale nel riscoprire e attualizzare la santità della Chiesa, e ricorda ancora oggi, nel Giubileo della preghiera, Pellegrini di speranza, la meta a cui ogni battezzato è chiamato.
[1] E. PILLA, I sogni di don Bosco nella cornice della sua vita, Cantagalli, Siena 1979, 252-254.
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