TUTTI I SANTI (Mt 5,1-12)
Santità, è la bellezza del fiore che mantiene la sua purezza nonostante le tempeste; santità, è lo sguardo ingenuo del bambino che non smette di stupire; santità, sono le rughe dell’anziano il cui senso è l’alba che rinfresca la vita; santità, sono le ginocchia piegate per chiedere forza a Dio; santità, è la vita umile, semplice e nascosta, di chi confida ogni giorno nella bontà di Dio; santità, è la vita dell’ape nell’alveare che addolcisce la terra; santità, è la pace nel cuore.
Il nostro destino
Gesù vedeva oltre quello che gli altri guardavano in superficie. Il mondo non vede le beatitudini, non vede la felicità, il volto bello della chiesa, di tanti uomini e donne che hanno reso bella la vita e che hanno saputo portare a pienezza i loro giorni in questo mondo e sono già entrati nel mistero della vita eterna e nella comunione con Dio. Avete presente quelle persone che sempre si lamentano, parlano male degli altri, vedono i difetti e le imperfezioni delle persone e delle cose? Sono coloro che non hanno uno sguardo profondo.
Il tesoro nascosto
Dio vede nel cuore, e quando Gesù proclamava le beatitudini, aveva davanti ai suoi occhi benedetti, i discepoli che lo seguivano, uno sguardo preferenziale per i poveri, per i malati, per la vedova che offre tutto quello che ha, per la fede di chi non apparteneva alla religione d’Israele; l’attenzione per la piccolezza del granello di senape, l’amore per i gigli del campo. I discepoli hanno imparato da lui, come l’apostolo Giovanni nella grande visione del maestoso scenario celeste dell’Apocalisse: tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello e cantavano, anzi gridavano, un canto finalmente nuovo, la salvezza appartiene al nostro Dio, seduto sul trono e all’Agnello»
Ciò che saremo
Le beatitudini presentano la chiesa al plurale, aprono la strada alla pienezza di vita, dove tutti sono destinati alla felicità. Le beatitudini sono la strada che non va cercata fuori, ma dentro i confini della nostra realtà. Gesù offre le chiavi, la mitezza, l’umiltà, la pace, la purezza di cuore, il desiderio di giustizia. “Le Beatitudini sono l’invito ad accogliere con gratitudine quello che siamo e quello che stiamo diventando, rifiutando l’illusione che la vita possa migliorare solo quando giunge qualcosa di più grande e di più bello rispetto a quello che abbiamo” (R.P.).
Pienezza di vita
Immaginiamo i santi come persone forti, forse super uomini e super donne, insomma, supereroi, quando invece possiamo immaginarli come coloro che, scoprendo e accogliendo la propria povertà, hanno trovato la felicità nel permettere a Dio di compiere in loro le sue opere di amore. Le beatitudini ci strappano dal grigiore di vita dalla quale potremmo cadere nella pigrizia, ci provocano alla bellezza insita nel battesimo, alla meta della santità, che si costruisce giorno dopo giorno, con il desiderio nel cuore e la parola sulla labbra, vedere il volto di Gesù che tanto abbiamo amato e che riempirà tutta la nostra esistenza.
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