La chiesa è contraria alla scienza? Fede e ragione sono conciliabili? Come si rapportano scienza e fede? Dialogo? Opposizione? Stereotipi, la vicenda di Galileo Galilei, di Giordano Bruno, tuttavia occorre studiare la storia in modo critico e senza pregiudizi per superare scogli mentali e chiusure, poter cogliere la fecondità di un rapporto nelle dovute differenze tra scienza e fede.
Nel suggestivo panorama di Castelgandolfo che si affaccia sul lago, da cui è ben visibile intuire la forma a cratere di un vulcano, in una giornata con temperatura estiva, la visita alla Specola Vaticana è stata un tuffo nella storia, un percorso nel mondo dell’astronomia e dell’astrofisica che studia il cielo, osserva, scopre, ricerca, si confronta, dialoga, si interroga. La Specola è l’osservatorio astronomico del Vaticano, è stato fondato nel 1891, le origini risalgono al calendario gregoriano del 1582. L’istituzione scientifica di astronomia e astrofisica più antica e celebre, inizialmente la sede era in Vaticano e poi a Castelgandolfo, dove si formarono generazioni di scienziati, Galileo compreso. Oggi a Tucson, in Arizona, dove le menti migliori collaborano con scienziati di ogni continente per esplorare i segreti dello spazio.
Castelgandolfo è l’antica residenza estiva pontificia dei papi: i giardini, palazzo Barberini, l’affaccio panoramico sul lago e il centro storico, luogo turistico ma anche scientifico, per gli amanti del cielo, del sole, delle stelle, dei pianeti, la Specola con le sue cupole che osservano il cielo, luogo dell’infinito e dei misteri a volte inaccessibili.
La visita nel giorno anniversario, il decimo per la precisione, 27 aprile 2024, di canonizzazione di Giovanni Paolo II, anche lui insieme ai suoi predecessori e successori hanno visitato e promosso le ricerche della Specola.
Nell’ambito del Master Scienza e Fede dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, è stata prevista un’attività extracurriculare, la visita alla Specola Vaticana, negli immensi giardini pontifici, struttura gestita dalla comunità dei padri gesuiti. Guidati dal direttore accademico P. Rafael Pascual, L.C., il gesuita Gabriele Gionti ci ha accolti nelle stanze delle due cupole della Specola, un luogo ricco di storia, di scienza che accomuna laici e religiosi, credenti e non, un itinerario pieno di stupore e di mistero.
Padre Gabriele ci ha introdotti alla storia dei fondatori; prima la Specola si trovava in Vaticano, trasferita a Castelgandolfo, rimangono due telescopi, luogo e centro di studi di studenti di astrofisica che provengono da tutto il mondo. Telescopi, meteoriti, ricordi delle visite dei papi, la Specola rappresenta un importante osservatorio scientifico.
A causa dell’inquinamento atmosferico da Castelgandolfo non è possibile operare con compiutezza e una comunità di gesuiti si è trasferita e operano in Arizona a circa 3000 metri per osservare il cielo, ma la Specola di Castelgandolfo continua ad essere attiva, per studi e ricerche, visite.
Il luogo è simbolo del dialogo tra la scienza e la fede, non bisogna dimenticare quanti religiosi e scienziati hanno dato un notevole contributo e a cui la chiesa, con grande aperura e dialogo prosegue nel cammino di trovare tracce e scintille divine nell’immenso universo sempre in espansione donatore di tante sorprese, un culto e una passione che pone una domanda: come si fa a non rimanere stupiti davanti a tanta grandezza?
Scienza e fede sono così complementari che ci provocano nel conoscere il mistero della bellezza del cosmo, l’importante è mantenerli distinti, lasciarsi provocare e trovare le risposte. Così mons. Lemaître, padre della teoria del Big Bang affermava che la fede e la scienza sono due piani paralleli che non si intersecano mai e tanto meno interferiscano; verità di fede e verità scientifiche possono coesistere, nella inedita avventura di un dialogo e confronto nell’attività di ricerca e di studio del cosmo.
Che bellezza poter osservare e continuare ad interrogarsi sul Cosmo e su ciò che ci circonda ☺️😉