Due popoli in un piccolo lembo di terra, due popoli che lottano da più di settant’anni, due popoli che si richiamano a Dio, chi lo chiama Allah e chi il Dio della tradizione; ma entrambi hanno gli stessi Patriarchi. Due popoli che agli inizi del ‘900 convivevano in modo pacifico. Quello che è esploso dopo il 7 ottobre 2023 non è che la conseguenza di tensioni, ingiustizie, prevaricazioni, scontri accumulati negli anni, una esplosione annunciata, prevista ma sottovalutata, consapevolmente. Una catastrofe! Due popoli che si odiano, una guerra che si estende non solo ai paesi confinanti. Carri armati, armi tecnologiche, terrorismo, violenze, morti, bambini ed anziani, civili e militari, violazioni del diritto internazionale, interrogano l’opinione pubblica mondiale, immagini strazianti che non ci lasciano insensibili davanti a tanta sofferenza.
Due popoli, un addensarsi di nubi senza un futuro, una storia che ripeterà, fin quando non ci sarà un riconoscimento reciproco, fin quando non si attueranno quegli Accordi e quelle promesse perché ognuno abbia una sua terra.
Se facciamo il giro della Terra, sono tante le guerre, le tensioni, non ultima quella tra Ucraina e Russia.
La conoscenza della storia di questi due popoli, il mondo arabo, la geopolitica, la cultura, il processo che ha portato alla nascita dello Stato d’Israele e mai a quello della Palestina, nonostante la risoluzione dell’Onu è stata disattesa[1], gettando uno sguardo sul Medio Oriente, su questo piccolo territorio dove vivono circa dodici milioni di persone, si narra di numeri, di morti, invece sono persone la cui vita è spezzata, si parla di un luogo, e per usare una immagine tragica, una pentola in ebollizione.
Quali scenari si prevedono? Cosa accadrà al popolo palestinese? Israele vivrà in pace e si ritirerà da Gaza e da altri territori? Il gruppo terrorista Hamas sarà sconfitto? Quale ruolo dei paesi Arabi per risolvere questo conflitto? Quale ruolo dell’Europa e delle grandi potenze mondiali?
Parte dal cuore un desiderio di pace, ma non c’è pace senza giustizia, intendendo per giustizia il rispetto per l’altro, il diritto di riconoscere l’altro nella sua dignità e nei suoi diritti, di godere di ciò che gli spetta. Pace e giustizia camminano di pari passo, sorelle, prese per mano dall’amore, quello che scorre nel sangue di ogni uomo e di ogni donna per una nuova storia e un nuovo inizio.
[1] Risoluzione ONU n. 181: Il piano adottato dall’Assemblea generale delle NU (29 nov. 1947) per la spartizione della Palestina mandataria in due Stati: uno ebraico, comprendente il 56% del territorio, l’altro arabo, sulla parte restante, mentre Gerusalemme sarebbe stata corpus separatum sotto l’amministrazione delle NU. Approvata a larga maggioranza dopo lunghi negoziati preliminari, fu accettata dallo ebraico e respinta dalla comunità araba, e non fu mai attuata.
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