03 SETTEMBRE 2023 XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (A) 

03 SETTEMBRE 2023 XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (A) 

03 SETTEMBRE 2023 XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (A)  924 667 Vincenzo Leonardo Manuli

«Dio non è nella rigidità, Dio non è nel trattenersi, Dio non è nel chiudersi. E’ nello sbilanciarsi, che è lo sbilanciarsi dell’amore». Angelo Casati 

Introduzione

La sequela è un conformarsi quotidiano al Maestro, e domenica dopo domenica la conoscenza e l’imitazione di Gesù, inseriscono il discepolo in un cammino alla scuola di una vita donata per amore, un itinerario dinamico che evoca la Croce, dove non si è soli, ma nella condivisione del destino finale della vittoria finale del Signore. Non si è esenti dalla paura e dall’ansia, anche i più vicini a Gesù come Pietro, hanno una reazione di rifiuto quando parla del mistero della Croce, anche il diavolo la teme: Il male, è un angelo della luce e può travestirsi da qualsiasi cosa, non è facile da smascherare ed è in grado di insinuarsi persino nel Sacro (L. M. Epicoco). Pietro scappa, i discepoli scappano, anche noi scappiamo, ma “quello che ci mette al sicuro non è l’intimità esteriore con Cristo ma la logica della croce che ci salva non quella del mondo” (cit.). La logica del mondo seduce: denaro, potere, sesso, piaceri della vita, fama. La Croce seduce, in una forma diversa, e attraverso il mistero della Croce quando non si accoglie superficialmente, impariamo a far spazio a Dio.  

«Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?».  (Cfr. Mt 16,21-27)

Commento

Gesù vuole uomini e donne liberi, “gente dai talenti realizzati, seguaci vivi e coraggiosi. Lo Spirito cerca e crea discepoli geniali” (E. R.). La parola chiave di questa domenica è Seduzione! Pietro è sedotto dalla Parola di Gesù, ma lo lascia libero, per questo farà esperienza della realtà, dell’impotenza della Croce, che la vita del discepolo non si può aggiustare per rendere meno pesante la Croce, che la vera Pasqua è quando la presenza del Signore cambia la vita, e trasforma la parola Croce con la parola Amore. Qui si fa esperienza di liberazione e di redenzione, la vita viene affrontata e guardata dal punto di vista della Croce nella quale avviene una santificazione, quando si prende la propria croce

Esempi di vita

Quando si ama, la Croce non fa paura, nemmeno l’altro fa paura, nemmeno la vita stessa. Scrive Angelo Casati: «In amore, perché non si generi paura, dovremmo, penso, consumare di venerazione la soglia, guardandoci da parole e gesti che suonino anche lontanamente come invasioni di una intimità, del territorio che sta oltre: al di là la terra è sacra. Al cuore mi ritorna l’affascinante pagina  del roveto dell’Oreb: ardeva per fuoco ma non si consumava. (..) Togliti i calzari, riconosci la tua fragilità, levati le tue precomprensioni, sta’ nudo. Né Dio né l’altro sono terra di occupazione, terra da invadere, o terra che ti meriti. Riconosci la distanza. Anche nell’amore più forte e appassionato, riconosci la distanza» (Le paure che ci abitano, 2021). Gesù non ci toglie la paura di amare, di soffrire, di essere feriti, ma ci offre mani di croce.

Domande

  • Siamo disposti ad accogliere la Croce nella nostra vita?
  • Quando rifiutiamo la Croce? 
  • Anche noi rischiamo di smarrirci seguendo la voce del demonio?
  • Permettiamo al Signore di illuminare il bene presente dentro la nostra storia?

Preghiera

Quando sono preso dall’entusiasmo, corro. Quando cado mi rialzo, e ho paura di non farcela.Quando si presenta la prova, le contraddizioni della vita, mi scandalizzo,  ed i passi diventano più lenti. Quando è il momento della crisi, prende sopravvento il buio, tante voci si insinuano dentro di me. Quando quello che era affascinante cambia colore, capisco che è il momento di riconoscere la nudità e l’impotenza di tutto,  che faccio parte di un filo stupendo, di un quadro unico e insostituibile: sono guardato e illuminato dagli occhi del Signore.

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