Se sei interessato a riflettere sulla quaresima e sulla pasqua, troverai diversi commenti sul web e sui libri, io desidero interrogarmi e interrogarti, perché ritengo sia sempre una pro-vocazione questo tempo di grazia e di conversione. Che cos’è la cenere che ricevo sul capo? Che cos’è il deserto che apre il cammino di lotta e di purificazione contro le tentazioni? Che cos’è la trasfigurazione? Che cos’è l’abbraccio del padre verso il figlio perduto? Perché quel triduo è santo, sono giorni cruciali per il Servo sofferente che ci riscatta per liberarci dal peccato? Cosa significa fare Pasqua?
Il percorso avviene tutto nel cuore, luogo simbolico ed esistenziale, la sede più intima, l’interiorità, la parte più segreta, dove si prendono le decisioni, qui dove c’è la lotta tra il bene e il male, e ogni intento del cuore umano è spesso incline al male. Si inizia dalla polvere che a Pasqua viene ricomposta, risorta, dimenticando quella cenere che è la morte delle passioni disordinate, dell’orgoglio, della superbia, delle relazioni complicate, degli attaccamenti mortiferi e dei pensieri narcotizzati dal veleno del rancore.
La sfida è di abbandonare una vita mediocre, di sciogliere nodi esistenziali, immagini distorte degli altri e di Dio, proiezioni fuorvianti che distolgono dall’adorazione del vero Dio. Chi è Dio? Il nostro io?
Eccoci ad un nuovo percorso quaresimale, non perdiamo questa opportunità, lasciandoci prendere per mano e condurre da Gesù, egli ci mostra un Dio radicalmente diverso da quello che pensiamo noi e che non sarà lui a condannarci ma i nostri peccati e i nostri rapporti con gli altri, la carità vissuta e praticata.
In questa nuova quaresima, in quella cenere dove vediamo sciogliere tutti i nostri peccati e legami mortiferi che ci legano ad una falsa immagine di se stessi e di Dio, la Pasqua è la liberazione di recite e interpretazione di ruolo per apparire diversi. La Pasqua è uno stile da praticare ogni giorno, dove c’è un oltre, contro l’omologazione e il conformismo, che passa dalla quaresima nella ricerca dell’essenziale, ed è nel cavo della mano, il Regno dei cieli che Gesù annuncia ed è la sua persona, perché la gratuità è nella fedeltà.
Chiediamo a Dio di donarci un cuore unificato, il luogo dell’amore, dove Dio parla, ed egli stesso opererà una conversione, egli stesso trasformerà i nostri cuori, egli stesso li renderà capaci di sentimenti e propositi buoni.
Tutto ciò può avvenire solo se alla base vi è sincerità: non solo verso il percorso da affrontare per poter “rinascere”, ma soprattutto verso noi stessi e in relazione con gli altri… È solo il mio punto di vista, ma se manca la sincerità ogni richiesta -per il mio modo di vedere- diviene solo un voler ricevere ma senza dare e di egoismi in giro ce ne sono anche troppi e non siamo più nemmeno in grado di distinguerli.