Domenica 19 Febbraio 2023 VI Tempo Ordinario (Mt 5,38-48)
«L’amore autentico compare se si va oltre la salvaguardia del proprio interesse, se si dona oltre il dovuto, se si accoglie l’altro nella sua povertà, se si operano atti gratuiti e imprevedibilmente generosi. Altrimenti è falso amore». Fabio Rosini
Davanti a queste parole sempre nuove e sovversive, si può cadere nel moralismo, oppure aggirare il cuore del comando di Gesù, fare finta di nulla. Non è questione di vangelo ma di umanità, e come discepoli di Gesù si è messi davanti alle responsabilità, in un mondo e in una logica dove imperversano la vendetta, il rancore, l’innalzamento dei muri, la paura del diverso, e che solo il perdono può spezzare.
Il primo passo
Nelle ultime domeniche, commenta Ermes Ronchi, siamo sui crinali da vertigine del discorso della montagna, davanti ai quali non sappiamo bene come stare: se tentare di edulcorarli, oppure relegarli nel repertorio delle pie illusioni. A leggere le antitesi nel proseguimento delle beatitudini viene spontaneo chiedersi: la meta? Quando mi danno uno schiaffo, quando mi calunniano, quando mi perseguitano, come reagire a tanta violenza? Devo sottomettermi? Devo essere lo zerbino della storia? La creatività è nel non far proliferare il male nella storia. Le simmetrie dell’odio, come li chiama Hannah Arendt, possono spezzarsi se non si riponde all’odio con il male. Il segreto del vangelo è la felicità, la santità, siate perfetti come perfetto è il padre vostro nei cieli. Il percorso della strada della santità passa attraverso l’altro, ma a renderci santi è Dio, a noi tocca la volontà, la responsabilità, la preghiera, grazie allo Spirito Santo che anima da dentro.
Asimmetria
La differenza cristiana sta proprio qui, l’amore del nemico, e se Gesù lo chiede è perché l’atteggiamento di Dio è di misericordia verso tutti, fa piovere sui giusti e sugli ingiusti: “Spetta dunque al cristiano vincere la paura del diverso, avere il coraggio di opporre il bene al male, assumere un comportamento pieno di amore gratuito verso i nemici, chiedere a Dio il bene, la felicità, la vita dell’aggressore, Perché la logica evangelica è rispondere al male facendo il bene, rispondere positivamente a chi ha bisogno” (E. B.). L’argine alla violenza è il superamento della legge del taglione, la proposta di Gesù esce da ogni logica umana e punta davvero in alto, anzi sembra davvero puntare al di sopra delle possibilità umane, ma è davvero possibile?
L’oceano della vita
Un martire della giustizia, il beato Rosario Livatino, affermava che alla sera della vita ci sarà chiesto non quanto siamo stati credenti, ma credibili. Il progresso della massima evangelica sta qui, contro presunzioni, prepotenze, e magari rancori e desideri di vendetta che albergano nel cuore. Tutto il leit motiv del vangelo sta nel vivere la santità dove sono consapevole che non posso trasformare magicamente i miei nemici in amici, non posso far sparire i torti e le ingiustizie che ho subìto. Anche quello che io stesso sbaglio e il male che faccio non posso cambiarli e farli sparire verso coloro che ho ingiustamente colpito. Posso però cambiare atteggiamento e provare la strada della non violenza e dell’amore, che spezza le spirali di vendetta e getta nuovi ponti di perdono. Posso iniziare con una tregua, tante piccole quotidiane tregue, e cercare di costruire la pace con parole non violente, cercando di tacere giudizi impulsivi e cattiverie gratuite, provando a mettermi nei panni dell’altro, che se anche è mio nemico è pur sempre un essere umano come me con lo stesso Dio Padre” (G B.).
- Si può vero senza amore autentico?
- Ci si può accontentare del minimo indispensabile?
Ama! Non impoverire la vita. / Ama! Non immobilizzare la vita. / Ama! Non fermarti alla superficie, vai oltre. / Ama! C’è un comandamento scritto, nel tuo cuore. / Ama! Sii rivoluzionario, sovversivo. / Ama! Non restringere i tuoi pensieri, dilatali. / Ama! C’è sempre qualcosa da scoprire. Ama!
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