Ho letto sempre con piacere i libri del compianto Piero Angela, un linguaggio accessibile al vasto pubblico, anche per me che non sono uno scienziato ma amo letture trasversali, per non parlare delle sue trasmissioni televisive. Piero Angela ha avvicinato la scienza, le scoperte, il mistero dell’universo a ogni estrazione di persona. In questo testo postumo, condivide con i lettori dieci temi a lui molto cari, e tocca un punto nevralgico della società italiana, il rapporto cultura – scienza. A me piace imparare, conoscere, approfondire, anche dubitare e criticare, filtrare argomenti e temi. Piero parla del metodo della scienza della quale lui si è innamorato, – mi ricorda le lezioni dai gesuiti all’Università Gregoriana, il corso Filosofia della scienza e della natura, – egli decanta il progresso tecnologico, evidenzia il ruolo della scuola, e il ritardo culturale in Italia, soprattutto nel rapporto con la scienza. In 155 pagine tocca punti di attualità, politica, demografia, scuola, ambiente ed energia, tecnologia, argomenti molto attuali.
Su un capitolo desidero soffermarmi, quello relativo alla cultura, “si parla molto poco nei dibattiti politici” sostiene l’autore, un tema molto inclusivo, attinente soprattutto al ruolo della scuola, dell’informazione, dei media, della politica, un ritardo culturale quello italiano forse dovuto allo scontro ideologico, ai tagli alle spese della ricerca scientifica, agli investimenti insufficienti nella scuola e ai disastri delle riforme nel sistema scolastico dei vari governi che i sono succeduti negli ultimi decenni. La critica dell’autore è la mancanza di una cultura scientifica, e afferma: “la tecnologia è il vero sviluppo culturale di un paese”.
I temi di Piero Angela sono attualissimi, nel momento in cui il governo a guida Giorgia Meloni deve approvare la manovra finanziaria, ci sono diversi punti caldi, l’energia per il caro bollette, il reddito di cittadinanza, l’aiuto alle famiglie, l’accoglienza dei migranti, il sostegno economico alle imprese, e le intuizioni dell’autore sono molto profetiche di un paese come l’Italia privo di fonti energetiche e che è in ritardo riguardo lo sviluppo di fonti alternative che rispettano l’ambiente.
Il testo apre prospettive importanti, non solo affronta punti critici della situazione italiana, offre proposte, interroga, e l’autore non è un uomo qualunque, lo spessore umano, intellettuale, scientifico, rappresentano una bella eredità di pensiero, con temi a largo raggio, fa appello alle risorse e alle forze sane, parlando di futuro, di speranza di lungimiranza, per organizzare una società e un paese che deve cambiare mentalità nella direzione di una crescita delle condizioni di vita delle persone.
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