La banalità del bene

La banalità del bene

La banalità del bene 835 436 Vincenzo Leonardo Manuli

XXVI Domenica del tempo ordinario

26 settembre 2021

(Mc 9,38-43.45.47-48)

Tentativi di chiusura

Ho sempre patito il campanilismo sociale, ecclesiale, segno di un’appartenenza esclusiva, quasi un’etichetta, come se si facesse parte di un’élite o di un club che non ha nulla a che fare con la comunità cristiana sovente sofferente di gelosie e invidielotte di potere, un segno di immaturità e di non aver compreso il vangelo di Gesù Cristo. Tu sei di là, tu sei di qua .. I discepoli raccontano a Gesù che alcuni che “non lo seguono” operano miracoli nel suo nome, liberano dal male, quindi tutto ciò deve essere impedito. A dire questo sapete chi è? Il fine teologo Giovanni, eccessivo nello zelo, tuttavia anche al giorno d’oggi, è presente un’aggressività primitiva e animalesca, di controllo del territorio e delle persone, che a volte porta a meccanismi violenti. Nella chiesa, tra le patologie ecclesiali, c’è quella dellesclusivismo e facilmente non si riconosce all’altro la capacità di compiere il bene, di operare per la liberazione dell’uomo dai mali che lo opprimono.Cosa poteva rispondere Gesù? Nessun impedimento ma sopratutto nessuno che opera nel suo nome può farlo se non nel suo nome ma senza pretese di inglobare o per forza di aggregare altri che stanno fuori del recinto. Il bene esiste ed esiste anche al di fuori! I tentativi di chiusura e il delineamento dei confini è quello dei gruppi settari e dei fondamentalisti, ma così non deve essere per la comunità di Gesù.

Un sorso d‘acqua

Gesù semplifica la vita, tutto il vangelo diventa concreto in un bicchiere d’acqua. “Chi darà un solo bicchiere di acqua ..”, eppure nelle cose piccole e scontate si può cadere. Basta veramente poco, e tutto parte dal cuore, quel poco di attenzione, di prossimità, di compassione, di riconoscere la presenza di Cristo nel bisognoso, tutto fatto per amore suo. Gesù non chiede cose grandi, la grandezza sta proprio nelle piccole cose, in un sorso di acqua, niente di più facile, che disseta dalla solitudine, dalla povertà di affetti, quel sorso che copre una “moltitudine di peccati”, è la carità di riconoscere il volto di Cristo che “disturba” nel povero, nello scartato, nel malato, nel forestiero che bussa alle porte delle nostre comodità. Matteo descrive la parusia in quel grande affresco del giudizio universale, di riconoscere Gesù in tante condizioni di vita: nella nudità, nel forestiero, nell‘affamato, nell‘assetato … lui si nasconde non per fare un giochino quanto per dire che egli è presente ovunque e soprattutto nei piccoli.

Scandalo 

Una serie di detti e di insegnamenti alla scuola di Gesù, perché non si finisce mai di imparare, e lui avverte a chi lo segue, degli scandali, citando l’occhio, la mano, il piede, cioè il criterio, l’attività, la condotta, membra del nostro corpo che hanno a che fare con la relazione: meglio cambiare, meglio tagliare, che lasciar perire tutto il corpo, e poi è necessaria la potatura perché la vita sia più feconda, piuttosto che la Geenna, cioè la morte, le tenebre, un’immagine spesso evocata da Gesù.

Gesù invita tutti noi che vogliamo seguirlo ad allargare lo sguardo, gli orizzonti, a non piantare paletti o costruire muri. C’è un inquinamento contro cui lottare, quello infernale del cuore, quello che non vede oltre se stesso, quello che giudica gli altri, di non accorgersi del prossimo, di pretendere di essere esclusivi, di pensare erroneamente che il bene non possa essere operato anche da chi non si riconosce in un gruppo o in una comunità.

Signore Gesù, perdonaci quando giudichiamo sempre gli altri invece di guardarci dentro

Siamo viandanti che camminano nella notte, siamo sentinelle che scrutano l’aurora, siamo veglianti e vigilanti in attesa dello Sposo. Siamo la lanterna della vita e della fede, e ogni giorno è un passo verso il Cielo. Siamo l’impossibile che diventa possibile, perché l’odio possa trasformarsi in amore, il buio in luce, la guerra in pace, la tristezza in gioia, il pianto in sorriso. Siamo tutte le cose, siamo i colori dell’arcobaleno.

Lascia una risposta

INVIAMI UN MESSAGGIO, TI RISPONDERÒ QUANTO PRIMA.

[contact-form-7 404 "Non trovato"]
Back to top