C’È POSTO PER TUTTI – DOMENICA 30 MARZO 2025

C’È POSTO PER TUTTI – DOMENICA 30 MARZO 2025

C’È POSTO PER TUTTI – DOMENICA 30 MARZO 2025 1024 768 Vincenzo Leonardo Manuli

Chi legge la parabola si fa tante domande: Il figlio maggiore avrà capito di aver sbagliato oppure è stato mosso dall’interesse? E il maggiore? “Questo è come un bambino adattato: per guadagnarsi l’apprezzamento del Padre, si convince di essere obbligato a rimanere, ma in fondo anche lui se ne vorrebbe andare. Proprio per questo motivo, nel figlio maggiore cresce la rabbia. E la rabbia si accumula fino al momento in cui esplode. La rabbia lo rende cieco e impedisce di vedere come stanno veramente le cose. Lo si capisce dal quel mai che continua a ripetere, senza una visione oggettiva della realtà” (LM).

Il Padre non si lascia rovinare la festa, “beveva, cantava, rideva. Quei rimproveri non li ha neanche sentiti. Era un tipo d’uomo particolare: sentiva solo la gioia; per il resto, era sordo”. scrive Christian Bobin. Certo, c’è anche la logica che guida il figlio maggiore, quella della retribuzione, del giusto, mentre quella del Padre è della gratuità e della gioia di fronte al cambiamento intervenuto. Figlio, così il Padre con affetto si rivolge, al figlio che era perso è stato ritrovato. Il Padre è a servizio della vita dei figli e la parabola è aperta non ha una conclusione. C’è posto per tutti, per il figlio minore e per il figlio maggiore, come per noi. 

Siamo felici della gioia di aver ritrovato il fratello perduto? Ci sentiamo schiavi nella casa di Dio? Siamo padri pronti e disponibili ad accogliere l’altro senza colpevolizzarlo? Oppure il nostro cuore resterà chiuso nella rivendicazione e nella recriminazione vittimizzando sé e colpevolizzando gli altri?

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