CHI HA PAZIENZA SA ASPETTARE – DOMENICA 23 MARZO 2025 

CHI HA PAZIENZA SA ASPETTARE – DOMENICA 23 MARZO 2025 

CHI HA PAZIENZA SA ASPETTARE – DOMENICA 23 MARZO 2025  1024 1024 Vincenzo Leonardo Manuli

Noi non conosciamo Dio, possiamo solo rappresentarcelo, purificando le immagini false e le proiezioni che abbiamo nella nostra mente ma che non sono nella realtà, sedimentate da una errata formazione catechistica o da una mentalità che vede un Dio controllore e che castiga. Gesù ci ha narrato chi è Dio: un Dio paziente che sa attendere, che dà fiducia, un Dio contadino-paziente-fedele.

ATTUALITA’

È spontaneo interrogarsi sul perché di alcuni eventi drammatici e spesso ci si mette dentro Dio a sproposito. Il dolore innocente, la sofferenza, la violenza, l’esperienza del male che ci abita dentro, spesso non ricevono una risposta. Poi ci si mette chi parla di un Dio che premia i buoni e castiga i cattivi. Pilato aveva ucciso alcuni Galilei, una torre era crollata rovinosamente su alcune persone: come interpretare questi fatti di cronaca? “Gesù vuole aprirci a credere che l’umanità è costituita da ladroni sulla croce, amati tremendamente perché figli e non per le opere buone compiute” (PS). Questa è la verità cristiana.

GIUSTIZIA RETRIBUTIVA E MERITOCRATICA?

Le persone interrogano Gesù, ma c’è un male ci abita dentro e rende la vita sterile, di conseguenza il campo stenta a produrre frutti, ma Dio è paziente. Lo è stato con Mosè, con i Corinzi, con i discepoli, con le folle, anche con noi, che fatichiamo ad uscire da ragionamenti ingenui ritardando la conversione. Alcuni fatti di cronaca, come quelli del vangelo servono come ammonimento, per la nostra conversione. Ci si illude di comprendere gli avvenimenti quotidiani, a cogliere i differenti aspetti e con conclusioni sbrigative e fuorvianti tipo: chi ha peccato avrà la giusta ricompensa! Quale lezione? “Stanno l’una di fronte all’altra la giustizia umana retributiva e la giustizia di Dio, che non solo contiene in sé la misericordia, ma è sempre misericordia, pazienza, attesa. Il contadino accorda la fiducia, sa aspettare i tempi degli altri” (EB).

Dio non è un padrone assoluto. Dio non è un idolo dove ogni tanto si paga un pedaggio. Dio non è quello arcaico degli inizi che genera la religione della nostalgia. Dio non si rassegna, è paziente, piange di felicità per la nostra conversione.

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