DIGIUNO PER ESSERE LIBERI – DOMENICA 9 MARZO 2025
Entriamo nel deserto, dopo aver ricevuto le ceneri, e con Gesù impariamo a conoscere noi stessi e Dio, a fare le scelte decisive per la vita. Entriamo nella prova, per imparare ad aver fiducia in lui, e con il digiuno apprendere il significato della libertà. È un cammino di combattimento, di lotta, anche noi siamo tentati. La tentazione è di chi segue Gesù, ma non siamo soli: “La fede non è, se non tentata” (L.M.). Questo è valso per Gesù, vale per ogni discepolo, vale per la Chiesa.
Lotta
La prima domenica di quaresima è la domenica delle tentazioni. Tra il battesimo e l’inizio del ministero di Gesù, Luca colloca le tentazioni, la prova, la lotta. Nel territorio del diavolo, colui che divide, una sfida: fame, potere, gloria, toccano alcuni ambiti della vita che riguardano la medesima missione del Figlio. Gesù e il diavolo si sfidano a colpi di Scritture, dove la posta in gioco è alta: la libertà. Il diavolo lo provoca sulla sua identità di Figlio, manipola la Scrittura, distorce la realtà, per questo è il seduttore. Uno scrittore affermava che “liberarsi dalla tentazione è cedervi”, ma c’è una via altra, di combattimento e di preghiera per scacciare il maligno che insinua il Figlio di Dio e la sequela dei suoi discepoli.
Libertà
La quaresima evoca libertà da legami e catene che ci tengono prigionieri per essere recisi, una storia di alleanza con Dio. Gesù è di fronte agli appetiti del potere, della gloria, di usare il suo mandato per fini personali, e il diavolo gli promette successi, vittorie, ma è scacciato con il digiuno, la preghiera e la fedeltà alla Parola di Dio. Quaranta giorni, come i quarant’anni di Israele di schiavitù in Egitto e nel deserto, quaranta il tempo di maturità. Gesù digiuna, prega, è tentato dal diavolo, si allena nel deserto a tutto quello che incontrerà durante il suo viaggio verso Gerusalemme: dai tentativi di incoronarlo re a quello di pretendere miracoli per essere credibile, fino a quello di evitare lo scandalo della croce.
L’ultima tentazione
L’ultima tentazione, sulla croce, che ha già inizio nel ministero di Gesù: fraintendere Dio, attendersi un Dio diverso, un Dio tappabuchi, un Dio che risolva i problemi, un Dio che interviene a comando, un idolo nelle nostre mani. È difficile liberarsi dalle false immagini che abbiamo di Dio? Perché il Dio che narra Gesù è diverso? Si mette al servizio, si kenotizza, offre il Figlio, partecipa dal di dentro alle sofferenze dell’uomo, libera l’uomo dal peccato, con la morte in croce e la risurrezione del Figlio. Dio rendere l’uomo libero, offre la libertà a caro prezzo.
Noi preghiamo nel Padre nostro che il Padre non ci abbandoni nelle tentazioni, di liberarci dal male, chiediamo il dono del discernimento per smascherare il tentatore, rimanendo attaccati a Gesù, nostra forza, ma senza digiuno e senza preghiera, come si vincono i demoni?
Scriveva don Tonino Bello:
Ora, però, bisogna entrare nel deserto: donaci il coraggio di comprenderne la logica, che è anche fatta di alleanza e non di potenza, sopraffazione, indifferenza, omologazione. Ed è anche di trascendenza, di purificazione, dall’idolatria, per adorare Dio in spirito e verità.
- Riconosciamo le incursioni del maligno nella nostra vita?
- Come affrontiamo la prova?
- Sappiamo riconoscere le tentazioni?
Lascia una risposta