SULLA TUA PAROLA – DOMENICA 9 FEBBRAIO 2025

SULLA TUA PAROLA – DOMENICA 9 FEBBRAIO 2025

SULLA TUA PAROLA – DOMENICA 9 FEBBRAIO 2025 1024 1024 Vincenzo Leonardo Manuli

V Domenica del Tempo Ordinario Anno C – Lc 5,1-11

Sono le prove, le crisi, i burnout che rivelano chi siamo, le nostre risorse, i limiti, e di chi dobbiamo fidarci. Il racconto della infruttuosa pesca al lago non è altro che una storia di vocazione e di conversione, di ricominciamento, che ci chiede di fissare nuovamente lo sguardo non su noi sessi, ma su Gesù. Ecco l’invito, Duc in altum! Prendi il largo! Quanta strada avrà fatto Pietro per fidarsi di Gesù, l’ha addirittura tradito. E noi a che punto siamo?

Chissà se ce lo chiediamo, se le nostre parrocchie, le curie, al di là di piccinerie e bigottismi, ogni tanto si fermano, e si domandano: Dio è contento della mia vita? Io sono felice di servire il Signore? Sto seguendo lui o i miei interessi e capricci? Pietro, la barca, i discepoli, il lago, la pesca fallita, e Gesù, insieme. Dopo una notte di fatica, sono senza forze e la richiesta folle di Gesù: ritornate a pescare! Gesù arriva dopo, non prende in giro i suoi futuri discepoli, ma compie un’opera di trasformazione, piano piano, li educa a non concentrarsi su se stessi: Prendete il largo! Mi chiedo se come parrocchie e comunità, al di là di slogan e programmi pastorali, si è coraggiosi nel ripartire insieme, come Pellegrini di Speranza, un Giubileo che al di là dei riti, non può passare inosservato, non può non lasciare il segno.

L’esperienza del fallimento

Che facciamo chiudiamo tutto? Gesù si fida, ti fa scoprire risorse impensabili, si matura dopo la prova. Pietro è il resto della ciurma devono imparare a guardare in un altro modo. Certo, il panico, la paura, non aiutano, tutta umanità, ma questo ci ricorda chi siamo e di chi abbiamo bisogno. Non potete fare nulla senza di me, dice Gesù: “Portiamo a volte un bagaglio pesante fatto di fatiche inutili, di notti insonni, di speranze sempre rimandate o per sempre cancellate. È il momento della fede: «Sulla tua parola…». È quando si è chiamati a dire: «Signore, non capisco, ma mi affido. Mi sembra assurdo quello che mi dici, ma scommetto sulla tua parola»” (GC).

Gesù li getta di nuovo nella mischia, l’avrà fatto tante volte. Forse sentiamo quella vocina accusatrice: ho fallito, basta! Riparti, dice Gesù. Quello che deve cambiare è il cuore, e la grazia di Dio non mancherà. Pensiamo alla pesca infruttuosa, delusione, infelicità, buio: “Prendi il largo, non ti arenare sulle tue delusioni , impara ad andare oltre i fallimenti, gli scoraggiamenti, le stanchezze. Prendi il largo con me, ti accompagno io, andremo insieme a scoprire cosa c’è più in là, dove svaniscono i pesi e la barca quasi affonda, dove il mare si unisce al cielo; ti insegnerò a volare …” (LV). Ricominciare e’ una bella scommessa, un consegnarsi, un dire a Gesù: “mi abbandono a te”.

Sulla tua Parola

La vita del discepolo si gioca sulla Parola di Gesù, e bisogna aprire un credito a lui, nel cuore della tempesta, una nuova esperienza, ci attende, la’ con le nostre ricchezze e fragilità. Al Signore non interessa le cose che facciamo, ci toglie garanzie e assicurazioni, a lui importa: Hai fede in me? Credi? C’è un modo cristiano di vivere la vita, qui si gioca il nostro discepolato.

C’è una parola potente su cui ti fidi e punti la tua vita? Custodiscila, meditala e vai oltre, cioè, prendi il largo, questa parola è la tua salvezza. Si, Signore, sento che di te mi posso fidare. Prendo il largo.

INVIAMI UN MESSAGGIO, TI RISPONDERÒ QUANTO PRIMA.

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