NON È LA FINE MA L’INIZIO – DOMENICA 17 NOVEMBRE 2024

NON È LA FINE MA L’INIZIO – DOMENICA 17 NOVEMBRE 2024

NON È LA FINE MA L’INIZIO – DOMENICA 17 NOVEMBRE 2024 2560 1920 Vincenzo Leonardo Manuli

E’ passato un altro anno liturgico, un altro anno di grazia, accompagnati dalla Parola e dall’Eucaristia, domenica dopo domenica, Pasqua della settimana, pronti a fare un bilancio, alla fine c’è una forma di verifica che avviene in tutte le realtà. Quanto siamo maturati come uomini e come donne di fede?

Attenzione

Gesù è un profondo osservatore, consapevole che il suo ministero è al culmine. Avvisa i suoi che sta per accadere qualcosa da cui dovranno imparare una importante lezione. Tutto è provvisorio, lo scorgiamo dagli avvenimenti, ma tutto ha un senso nella fede. Gesù invita i suoi discepoli a guardare con empatia la storia, a leggere i segni tempi, quale opportunità di grazia e di manifestazione di Dio. Noi ci domandiamo quando saranno maturi i tempi del ritorno glorioso del Signore? Preghiamo per la sua venuta? “Lo spazio, insieme al mondo delle cose, viene relativizzato e Gesù mostra la grandiosità del tempo. Nel tempo matura un evento grandioso, la venuta del Figlio dell’uomo, che è un incontro” (R.M.).

La metafora del fico

Gesù osserva gli uomini e la natura, ha saputo leggere i segni della presenza di Dio. Quando la sua Parola si sarà realizzata, cioè, quando i tempi saranno maturi, avverrà l’incontro definitivo, la parusia. Gesù usa una immagine, il fico: le stagioni, i rami, le foglie che spuntano, indicano il germoglio di una nuova realtà. Questa è la sua passione, morte e risurrezione, allora indica che il Signore è vicino. “E’ interessante notare che il segno proposto da Gesù è un cambiamento: il passaggio dalla durezza alla tenerezza” (C.D.).

Gesti

Gesù non ha voluto spiegarci troppo ma attraverso i suoi gesti se guardiamo meglio, la nostra fede può riconoscerlo, e sono gesti di tenerezza. Commenta così la biblista Rosalba Manes: “Sul ramo della storia è già spuntato il tenero germoglio della vittoria di Cristo, garanzia dell’alleanza irrevocabile del Padre con i suoi figli, dell’energia calda e costruttiva di legami autentici di fraternità nella Chiesa e nel mondo, dell’atmosfera di pace che Cristo ci dona sempre quando gli apriamo le porte del cuore”.

Parole

Nell’oggi della storia, a noi credenti, discepoli di Gesù, alla Chiesa, il compito di preparare la venuta del suo Regno. Noi viviamo il kairos, il già e il non ancora, siamo nel tempo escatologico, a scoprire attraverso i suoi segni che il Signore è vicino, a non comportarci come proprietari o dittatori, vorremmo vedere, soprattutto nelle nostre chiese: “persone che mettono a servizio il loro carisma e non piccole gerarchie, invidie” (P.C.), di gioire lavorando nella vigna del Signore perché è bello donarsi e non servirsi.

Quanto siamo maturati come uomini e come donne di fede?

– Il nostro rapporto con Dio è fermo, ha fatto passi indietro?

I rapporti con il nostro prossimo?

Che cosa vuol dire finire un compito o un impegno e iniziarne un altro?

INVIAMI UN MESSAGGIO, TI RISPONDERÒ QUANTO PRIMA.

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