FAMILIARI MA DISTANTI – DOMENICA 18 AGOSTO

FAMILIARI MA DISTANTI – DOMENICA 18 AGOSTO

FAMILIARI MA DISTANTI – DOMENICA 18 AGOSTO 633 306 Vincenzo Leonardo Manuli

L’amore di Gesù per noi passa attraverso l’Eucaristia; il suo Corpo e il suo Sangue, attraverso di essi ci vuole raggiungere, attraverso di essi ci vuole incontrare, esposti al rischio di un’abitudine che può banalizzare senza il timore del Signore, oppure di uno stupore che aumenta il desiderio di riceverlo e di assimilare la sua vita.

L’invito al banchetto

“Siamo eterni principianti del difficile mestiere di vita” (A. S.), per questo abbiamo sempre bisogno di ritornare alla mensa eucaristica. Il suono delle campane della chiesa ogni giorno e ogni domenica che suonano a festa invitano al banchetto eucaristico. Quale sapienza più umile e più potente della Parola a cui Dio si rivolge a noi e del cibo e del vino divini che indicano la vera via della vita? Davanti all’Eucaristia siamo sempre inesperti, e non siamo tanto lontani dai capi religiosi del vangelo che si scandalizzano delle parole di Gesù, quei giudei che albergano dentro e fuori di noi e che si domandano: Come può costui darci la sua carne da mangiare? Che ci vai a fare a Messa?

La nostra Cafarnao

Non c’è comunione intima con Gesù se manca l’ascolto della Parola, se non ci cibiamo dell’Eucaristia, se la nostra vita non diventa eucaristica sull’altare del mondo. Ogni domenica, ogni messa, è un ripartire, un ricominciare, da quella mensa, per fare del nostro quotidiano il luogo teologico e pratico dell’esercizio della vita cristiana.

Questo cibo, questo Pane, questa bevanda, è Gesù stesso, è questa la nuova identificazione: se uno mangia di questo Pane e beve di questo Sangue, vivrà in eterno! Ci accontentiamo di cose provvisorie e temporali, a saziare il ventre, illudendoci con i piaceri sensuali di toccare l’eternità. Inganno! Sulla mensa degli altari delle nostre chiese ci sono il Pane e il Sangue che mettono nella nostra vita la forza, la bellezza e l’amore che vengono da Dio. Gesù parla di sé come Pane vivo e invita a chi lo ascolta a mangiare la sua carne per avere la vita eterna. Gesù è il Pane vivente non solo perché proviene da Dio, ma anche perché è capace di donare la vita a chi lo mangia.

L’umanità di Gesù

Egli è il Pane di vita nel sacramento dell’Eucaristia, si fa Dono, luogo di unità del credente con Cristo, in cui diveniamo parte di lui stesso. Gesù-Pane è identificato con la sua umanità, quella stessa che sarà sacrificata per la salvezza degli uomini nella morte di croce: ”Allora forse è questo che oggi Gesù ci chiede: amami così tanto da fare di me una cosa tua, amami con tanta passione da diventare inscindibili, uno nell’altro senza separazione: «Rimani in me e io in te», come una comunione vera, sostanziale, esistenziale “ (L.V.).

Appello al desiderio

Come si può vivere senza Domenica? Come si può vivere senza Eucaristia? Come si può vivere senza pregare’ Come si può vivere senza l’Amore? L’incontro con Cristo non è qualcosa di solitario, quando ci nutriamo di lui, rimaniamo insieme, come indistruttibili amici, come intramontabili amanti. “Questo accade ogni volta che accogliamo con fede il Pane di vita, anche nel sacramento dell’eucaristia. Il desiderio di Dio è infatti questo: rimanere in noi, dentro la nostra storia fatta di luci e ombre, sorrisi e sofferenze. Come un amico fedele, che vuole conoscere e condividere tutto quello che noi siamo e ci ritroviamo a essere. Rimanere insieme, del resto, è sufficiente a condurre ogni relazione a compimento, perché quando si sta uniti si diventa una cosa sola” (R.P.).

Anche questa domenica Gesù ce lo ripete, la mia carne è vero cibo, il mio sangue è vera bevanda, un’autenticità che non si basa su un freddo ragionamento, ma il frutto di una esperienza che nasce da una comunione intima e profonda.

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