Il costato trafitto di Gesù sulla croce, nel cenacolo l’apostolo Giovanni con il capo poggiato sul petto del Maestro, sono solo alcune delle icone evangeliche che richiamano ad uno dei simboli più forti della devozione cristiana: il Sacro Cuore di Gesù. Perdono, Amore, Misericordia, Compassione, Riconciliazione, Redenzione, esprimono il significato del Sacro Cuore di Gesù.
Per alcuni, una devozione, per altri una forma intimistica, per altri ancora invece una spiritualità che ha nutrito generazioni di fedeli. Il mese di giugno dove ci si prepara per le vacanze, allenta la pratica cristiana, tuttavia il cristiano deve rimanere sempre allenato, e per non abbassare l’asticella spirituale, si getta lo sguardo al simbolo del Cuore di Gesù, tutt’altro che spiritualità low cost, anzi, si va al centro della missione e della donazione di Gesù, l’Eucaristia.
La storia della spiritualità del Sacro Cuore di Gesù è antica, sullo sfondo teologico si medita e si contempla l’umanità e la divinità del Figlio di Dio. Radici bibliche e storiche hanno sviluppato una delle spiritualità più forti che ha resistito e resiste nei momenti di crisi religiosa e spirituale. Andando un po’ indietro nel XVII secolo, fu la monaca visitandina francese, Santa Margherita Maria Alacoque a diffondere questa spiritualità, una devozione privata che si allargò in tutta la chiesa, grazie anche al suo direttore spirituale, il gesuita San Claudio La Colombière.
Non c’è chiesa che non ha un’icona o una statua dedicata al Sacro Cuore di Gesù, spesso prossima al tabernacolo dove si conservano le ostie consacrate.
Dopo la domenica del Corpus Domini, il venerdì seguente si festeggia il Sacro Cuore, ma non solo, l’uso di consacrare il mese di giugno e di compiere la pratica dei primi nove venerdì del mese, a partire dal mese di ottobre, per la conversione e la santificazione personale e comunitaria.
Questa spiritualità ha una grande importanza per i cristiani, ci ricorda “l’amore incondizionato, l’infinita misericordia e la compassione di Gesù per l’umanità. Ci invita ad aprirci a questo amore, a rispondere alla sua chiamata alla conversione e a testimoniarlo nella nostra vita quotidiana” (R. L.), e la chiamata a testimoniare l’amore di Gesù nel mondo.
Litanie, preghiere, arte, consacrazione, una vasta letteratura che ha risvolti politici e sociali, diventa un respiro e un desiderio in cui la preghiera e la meditazione si uniscono alla preghiera di Gesù, nella forma dell’abbandono e della fiducia quale risposta a ricordarsi lungo il giorno alla preghiera ininterrotta. Invocare Dio, invocare Gesù, interiorizza nel credente l’atteggiamento di vivere alla sua presenza che tocca il cuore, centro e cifra profonda dell’esistenza umana dalla quale pensiamo, amiamo e decidiamo.
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