PENTECOSTE (Gv 15,26-27.16,12-15)
Dalla Pasqua al compimento
Dio estrae dal suo forziere il tesoro più prezioso, lo Spirito Santo, per donarlo, e riossigena il clima del Cenacolo asfittico per via del tradimento di Giuda e torna salubre grazie al soffio dell’amicizia alitato da Cristo. L’irruzione dello Spirito ha rotto quei fili e ha sciolto quelle lingue inceppate, ha spezzato quelle porte chiuse e sbarrate, ha dilatato il cuore.
Lo Spirito apre spazi, inediti cammini, rendendo capaci di parlare nuovi idiomi, ignoti agli stessi discepoli, luoghi sconosciuti. Li ha spinti in spazi che non conoscevano, al di fuori di ogni recinto, progetto e immaginazione, perché portassero ovunque il mistero della Pasqua. Ecco il prodigio della Pentecoste, che è dono e compito per la Chiesa di ogni tempo, resa capace dallo Spirito di esprimere l’annuncio pasquale in un modo che tutti possano intenderlo e rallegrarsene.
Origine di tutto è la Pasqua del Signore che ora lo Spirito irradia in ogni realtà, fino ai confini del mondo e della storia: “La solennità della Pentecoste è compimento della Pasqua che il dono dello Spirito apre a una nuova dimensione, protendendola fino al ritorno glorioso del Signore al termine della storia, non chiude, ma inaugura il tempo nel quale il Signore invia la sua Chiesa a testimoniare la fede nel Risorto, ad esserne segno nel mondo” (S. C.).
Dimensione trinitaria
Lo Spirito Santo è una Persona, una delle tre della SS. Trinità, che manifesta tutta la sua disponibilità verso la creatura umana e se ne prende cura in qualità di avvocato, difensore, consolatore, di luce, di verità e di testimone del Maestro, che supporterà la testimonianza degli apostoli lavorando in sinergia con loro e rendendoli suoi partner nell’unica missione di evangelizzazione.
Fuoco che accende fuoco
Lo Spirito viene, guida e parla, la sua guida conduce a Dio e alla comprensione di ogni cosa, che appare nella sua verità profonda solo in Colui da cui tutto proviene. Chi possiede lo Spirito contagia, accende il fuoco. Il suo insegnamento si muove tra la memoria delle parole pronunciate dal Maestro nel suo ministero pubblico e la profezia relativa a ciò che dovrà ancora accadere e a quella parola di Dio che è la vita della Chiesa e di tutti noi. Lo Spirito comunica così al discepolo la verità della sua identità. Lo Spirito porta il fuoco di Dio sulla terra e infiamma i discepoli abilitandoli a parlare delle «grandi opere di Dio» (At 2,11).
Dimensione ecclesiale
Lo Spirito viene donato per l’edificazione comune, doni, carismi, frutti, fecondano la Chiesa, nuovi cristiani, generano vita nuova. In preghiera e in ascolto creativo di ciò che lo Spirito desidera ancora svelare di quell’unico mistero, in una crescita mai finita, facendosi custode di una tradizione che mostra la propria autenticità in una fecondità sempre rinnovata, mette in cammino i discepoli e sospinge la chiesa, condurrà quei discepoli anche oltre, portando a compimento la rivelazione. Gesù infatti continua dicendo: “Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto quello che avrà udito e vi annuncerà le cose future” (vv. 12-13). “Vi sono cose che il Maestro non ha rivelato, perché i discepoli non erano capaci di portarne il peso. Lo Spirito dunque porta a compimento la rivelazione, ma di un medesimo mistero di salvezza che egli continua a disvelare. Nell’evento della Pentecoste è infatti indicato anche il cammino della comunità credente, della chiesa, che dall’azione dello Spirito santo riceve consistenza e senso. Condotta dallo Spirito santo, anche la chiesa è chiamata a irradiare nel mondo il mistero pasquale, di cui ha accolto l’annuncio, rendendolo comprensibile agli uomini e alle donne di ogni tempo ed efficace nelle loro esistenze” (S. C.).
Gli effetti dello Spirito
Se accolto, lo Spirito produce gli effetti più belli, il coraggio, la profezia, la parresia. Questi e altri effetti della vita secondo lo Spirito rendono ogni esistenza un capolavoro di bellezza che porta nuova dignità al mondo, una profezia della santità di Dio e un’originale anticipazione del Regno, una testimonianza vera e gioiosa, figli dell’unico Padre, fratelli e sorelle nell’unità di Dio. Lo Spirito è donato per dare forza alla testimonianza pasquale dei discepoli, ai discepoli di tutti i tempi, per renderla sempre più libera ed efficace, per dilatarla negli spazi infiniti di ogni tempo e di ogni luogo; ma anche per portare a compimento la rivelazione dell’unico mistero di salvezza, che non è concluso, ma aperto a un “non ancora” ignoto, che lo Spirito continua ad ispirare e di cui la chiesa non deve aver paura.
Vieni Spirito Santo. / Vieni Vento di Dio. / Ungici, fortificaci. / Vieni Spirito, crismaci, confermaci. Vieni Vento d’Amore di Dio, polline di sapienza e di libertà, di verità e di giustizia. / Vieni acqua pura e santa, purificaci e immergici nel mistero e nella Bellezza dell’Amore di Dio.
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