DOMENICA 21 APRILE 2024 – IV DI PASQUA – ANNO B (GV 10,11-18)
Dio si presenta come il Pastore e lo fa inviando il Figlio, Gesù, l’Unigenito, la cui identità si manifesta nella cura e premura, nella custodia e nella protezione delle pecore. Ma la caratteristica più importante del Pastore è il dono di sé stesso, il dono della vita. Per questo il Pastore è buono, ama gratuitamente, ama senza condizioni, ama in anticipo. Non solo, il Pastore è bello, e questa bellezza è la verità della sua vita. Chi si riconosce nel Pastore ascolta la sua parola, c’è un’appartenenza, una intimità, e il sapersi custoditi, amati, è bello, dà gioia. Una delle più grandi sofferenze è la mancanza di pastori, il contrario del pastore è il lupo, il mercenario, chi sfrutta le pecore, chi fugge nel momento del pericolo, chi semina zizzania, chi disperde le pecore.
La figura del Pastore bello e buono che ci presenta l’evangelista Giovanni è pasquale, perché il Pastore offre la sua vita, soffre per le pecore, salva le sue pecore, difende le sue pecore, un’immagine salvifica in cui si sperimenta il vertice dell’amore. Il Pastore bello e buono non è mosso da altro interesse se non l’amore, a differenza del lupo e del mercenario, a questa figura deve ispirarsi ogni pastore, sia esso un religioso, un padre e una madre, il catechista, un docente, un politico, un medico, a questo Pastore devono ispirarsi chi cura anime, corpi, non numeri, ma persone. Noi siamo pastori e siamo pecore, pastori perché abbiamo la vocazione e la missione oltre la responsabilità delle persone che ci sono state affidate; siamo pecore, abbiamo bisogno di stare insieme ma anche di qualcuno che ci guidi e ci curi, ci accompagni.
Questo Pastore ci guida e ci accompagna alla vita eterna. Chiediamo al Signore di mandarci pastori che danno la vita, chiediamo al Signore di riconoscere i pastori inviati dal Signore, di pregare per loro e di aiutarli, preghiamo il Signore di non affidarci ai lupi e ai mercenari, chiediamo al Signore che i Pastori che ci accompagnano guardino sempre all’unico Pastore bello e buono, l’Agnello immolato, altare e sacerdote, che dona la vita e la dona per amore.
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