AMAVA I FIORI: SUOR FRANCESCA GIUSEPPINA PAONE

AMAVA I FIORI: SUOR FRANCESCA GIUSEPPINA PAONE

AMAVA I FIORI: SUOR FRANCESCA GIUSEPPINA PAONE 1200 1600 Vincenzo Leonardo Manuli

“Il Signore ha fatto forza con me, perché nella mia umanità sono stata spesso recalcitrante”, così, in uno dei tantissimi incontri Suor Francesca Giuseppina mi parlava di sé. Che bella Dio-incidenza, notte del 25 dicembre, giorno in cui la Chiesa celebra liturgicamente la nascita del Salvatore, Suor Francesca celebrava il suo dies natalis. Gli ultimi mesi ha affrontato con dedizione e sacrificio la debolezza e la malattia con lo spirito di offerta nella volontà del Signore, cuore della spiritualità visitandina. Una volontà forte, tenace, per tanti anni Madre del Monastero della Visitazione a Taurianova, assistente, una donna  piccola ma innamorata del suo Sposo.

Attraverso le grate della clausura non ha mai esitato ad incontrare, accogliere, aiutare, incoraggiare, questo è il ricordo che ho di lei, ma anche la gratitudine, donna dagli occhi profondi che scrutava i cuori, una carisma che solo un’anima tutta di Dio possiede senza saperlo.

Le forze venivano meno, per l’età e la debolezza, ha continuato a pregare, ad affidarsi, a consegnare l’anima allo Sposo, amorevolmente assistita dalle consorelle, e da Suor Margherita Maria che le è stata sempre accanto.

Penso alle tante conversazioni, spirituali, edificanti: “Don Leonardo, dove andiamo spuntano le croci”, un monito per dire che dove il Signore ci colloca non bisogna sfuggirlo. 

Donna e monaca di una tempra forte, umanamente e spiritualmente, ho sempre pensato che la forza delle religiose visitandine sono state la dolcezza di San Francesco di Sales e la fermezza di Santa Giovanna Francesca di Chantal, l’attaccamento alla Regola come obbedienza e libertà.

Cosa ci fa una suora chiusa in un monastero? Prega? Solo? La preghiera non è superficialità, è contemplazione, l’immersione profonda nel mistero della vita e di Dio, senza lasciare l’umanità, l’asino di Cristo diceva San Francesco di Assisi. 

Quando ero seminarista, poi prete, le raccontavo le mie esperienze, condividevo la gioia e la fatica, e lei sempre in ascolto, e con il sorriso, mai con un volto duro. 

Ognuno di noi dovrebbe prendere l’esempio, far crescere e curare i fiori del giardino della terra, seme e figura di quelli del Paradiso, così ha fatto Suor Francesca Giuseppina, a gloria di Dio.

Dio sia benedetto!

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