IL TESORO NASCOSTO DEL SACRO CUORE DI GESÙ. I NOVE PRIMI VENERDÌ DEL MESE

IL TESORO NASCOSTO DEL SACRO CUORE DI GESÙ. I NOVE PRIMI VENERDÌ DEL MESE

IL TESORO NASCOSTO DEL SACRO CUORE DI GESÙ. I NOVE PRIMI VENERDÌ DEL MESE 667 747 Vincenzo Leonardo Manuli

Premessa

Un altro pezzo di strada da percorrere insieme alla ripresa delle attività pastorali, quelle più impegnative dopo l’allentamento del tempo estivo, dove non sono mancati appuntamenti rilevanti: Grest estivo e feste popolari. Nel processo di formazione integrale, umana, sociale e spirituale, quale compagnia e presenza della Chiesa, con le risorse del vangelo e della grazia, la celebrazione quotidiana e festiva della Messa, le catechesi alla comunità, la catechesi ai ragazzi che si preparano a ricevere i sacramenti dell’iniziazione cristiana, l’adorazione eucaristica, la preghiera del Rosario e qualche festa popolare di tradizione, si scandisce il ritmo della comunità.

Mi soggiunge un appuntamento che personalmente non è mai una routine: ogni giorno passo per una via principale per andare in parrocchia, la via Roma, e in quell’angolo, in alto, una nicchia con una statuetta votiva del Sacro Cuore di Gesù. Sotto questa piccola edicola, una piastrella in marmo con la dicitura: “Consacrazione di S. Procopio al Cuore di Gesù – 8 luglio 1928 – Arc. Pr. Antonio Calogero”. Andando un passo più avanti, un’altra nicchia, una statuetta mariana e una piastrella in marmo con la seguente dicitura: “Nel primo centenario della proclamazione del dogma dell’Immacolata la cittadinanza samprocopiese a ricordo della sua consacrazione al Cuore Immacolato di Maria – Settembre dell’Anno Mariano 1954 – Parroco Antonio Calogero

Non poteva non esserci migliore connubio, l’amore di Dio è stato accolto in pienezza da Maria, la sua risposta d’amore, quale profezia della Chiesa, diviene proposta di vita per ogni fedele che vuole realizzare l’amore.

Perché riproporre i Nove Primi Venerdì del Mese?  Perché alimentare le devozioni?  È una spiritualità del passato?

Spiritualità

Al centro delle rivelazioni c’è Gesù. Egli ha fatto conoscere (rivelare) alla suora Visitandina santa Margherita Maria Alacoque il fuoco ardente del suo amore. La spiritualità del Sacro Cruore ha una risonanza significativa del Vangelo, una profonda consonanza e un profondo legame con l’Eucaristia, sul quale si conviene sul grande valore simbolico del cuore umano in quanto capace di far eco all’universale “desiderio di amare ed essere amati”. La cura e l’attenzione alla vita interiore ha al centro il cuore, quale simbolica di tutto “il bene e il male che c’è nel mondo”. Dal cuore parte l’ingiustizia, dal cuore parte l’amore. Per cambiare sè stessi occorre purificare il cuore, un’opera di rinnovamento che è lo scopo della storia della salvezza che si compie in Cristo. Scrive il gesuita M. Marafioti: «Il cuore è il centro della persona e simbolo dell’amore e il suo elemento unificante, unisce il corpo e lo spirito e collega emozioni, sentimenti e capacità di amare» (Il cuore di Gesù, Roma 2022). Questo simbolo universale diviene luogo della rivelazione di Dio, della relazione tra Dio e l’uomo, attraverso cui Dio fa conoscere il suo amore.

La simbolica del cuore

Quando si usa il termine cuore si dice tutto e si dice niente, si intendono tante cose ma si sa poco del proprio cuore. Conservo un ricordo del corso di esercizi spirituali “ignaziani”: l’accompagnatore ci diede un disegno, un cono con la punta rivolta verso il basso. La parte alta e larga rappresentava la superficie, mentre l’altra parte quella estrema la profondità. Il cuore è ricoperto di tanti strati, per scendere in profondità occorre conoscerlo, purificarlo, rinnovarlo, un lavoro che non ha mai fine in questa vita. Chi vive una vita in superficie, è espropriato della bellezza del cuore, sarà distante un cuore unificato, rimanendo in quell’ideale incompiuto, misurandosi con la forza selvatica degli impulsi, delle istintività, dei desideri  e delle passioni disordinate. Qui si gioca la grande battaglia, il nostro rapporto con Dio, con gli altri e con sé stessi, con la verità e con la falsità, con le scelte di vita e con le scelte di morte.

Devozione

Qualcuno potrebbe storcere il naso: perché riproporre e alimentare le devozioni? Innanzitutto occorre spiegarle, sono percorsi di vita spirituale, inseriti nella via tradizione ecclesiale. Quando la chiesa o i pastori parlano un linguaggio distante, la spiritualità dei semplici soccorre alle mancanze della teologia e della dottrina. La religiosità popolare ha saputo veicolare rivelazioni riconosciute dalla chiesa, proposte e non imposte. Riproporle potrebbe far scattare in molti l’identificazione con qualcosa di legato al passato, ma se si guarda in profondità si conviene sul grande valore della simbologia del cuore umano. La devozione quando è ben spiegata e praticata, entra nella grande tradizione della chiesa, considerando i limiti e i vantaggi. 

L’Eucaristia

Perché confessarsi? Cosa significa essere in “grazia di Dio”? Che cos’è il peccato? Cos’è l’amore? Perché fare la Comunione? Spiego partendo da un’icona evangelica a me molto cara, “il capo reclinato dell’apostolo amato Giovanni reclinato sul petto di Gesù”. Giovanni è l’apostolo dell’amore, e nell’ultima cena ha sentito i battiti del cuore del Maestro, non solo, ha visto il cuore trafitto di Gesù dalla lancia, un cuore squarciato, che gronda sangue e acqua, una feritoia di grazia. Giovanni quindi ha sentito e ha visto, per questo può affermare: Dio è Amore! 

Apostoli del Sacro Cuore

Abbiamo compreso che il centro di tutta la persona è il cuore e così scrive San Francesco di Sales: «Dio è il Dio del cuore umano, un piacere e una fiducia che il cuore umano tocca naturalmente in Lui». Noi usiamo spesso la parola cuore, ma lo conosciamo poco, e per risvegliare in noi l’amore divino occorre entrare in relazione Cor ad cor loquitur affermava San John Henry Newmann, 

La missione di ogni Visitandina, la missione di ogni apostolo del Sacro Cuore, è di far amare il Cuore di Gesù, per imparare ad amare come Lui ha amato, perché nel desiderio di amare ed essere amati, susciti in ogni anima una vita di preghiera profonda e intensa, una autentica fede e un impegno civile.

La grande promessa del cuore di Gesù a santa Margherita Maria Alacoque«Io ti prometto, nell’eccesso della misericordia del mio cuore, che il mio amore onnipotente concederà a tutti quelli che si comunicheranno il primo venerdì del mese per nove mesi consecutivi la grazia della penitenza finale  (cioè la salvezza eterna). Essi non moriranno in mia disgrazia, né senza ricevere i sacramenti, e il mio cuore sarà loro asilo sicuro in quell’ora estrema».

Lascia una risposta

INVIAMI UN MESSAGGIO, TI RISPONDERÒ QUANTO PRIMA.

[contact-form-7 404 "Non trovato"]
Back to top