«E’ per rinascere che siamo nati». Pablo Neruda
Introduzione
Si diventa liberi ogni giorno, una conquista da tanti condizionamenti e minacce, quindi una libertà da difendere. Quale atteggiamento dei due figli che ci racconta la parabola rende liberi? Chi compie la volontà del Padre? La libertà è spesso fraintesa, essa è un sentire nella propria coscienza l’impegno, la responsabilità, la vocazione, la risposta di chi fa concretamente la volontà di Dio, e la libertà in accordo con la verità, scaturisce dalle opere dell’uomo. Non è così facile, quei due figli, rappresentano la divisione del cuore, anzi, due cuori. Non abbiamo forse tutti un cuore che dice sì e un cuore che dice no? (E. R.) Conta la risposta del cuore, contano i fatti, le scelte, per questo occorre purificare e vegliare nel cuore, vigilare e custodire questo tesoro nascosto.
«Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio». (Cfr. Mt 21,28-32)
Commento
Scelte, comportamenti, nella battaglia del cuore, non meri esecutori di comandi, non seguaci di una religione di regole, ma al centro la notizia nuova, gioiosa. Quello che conta è la libertà del cuore, ed è questa che vale agli occhi di Dio. Questi due figli – due cuori, si giocano il rapporto con Dio, e il nodo è nel sentire e nel vedere, nella capacità di cambiare, di scoprire il senso del proprio posto nella storia, nel vangelo, nella società, per vivere una fede autentica, di chi sceglie il valore e offre la propria vita, e sente un appello della sua coscienza: Ho fatto la volontà del Padre? Ho reso gioioso mio Padre?
Esempi di vita
Chi è sincero in questa parabola? Il vostro parlare sia sì sì, no no. Ignavi, egocentrici, tiepidi, indifferenti, un esercito di sommersi che popolano il mondo. Prima di essere cristiani dovremmo ricordarci di essere cittadini, abbiamo responsabilità civiche e politiche nei confronti dei drammi sociali. Quanto è difficile liberarsi da un cristianesimo municipale, da una religione quale appiglio per autoassolversi o credersi giusti, con una immagine di Dio distorta. Si tratta di scegliere. Il vescovo martire salvadoregno Oscar Romero una volta convertitosi alla necessità di legare indissolubilmente vangelo e pane, usava ripetere: una religione fatta di messe domenicali, ma senza il coraggio di denunciare le ingiustizie, non è cristiana
Domande
- Come rispondiamo alla chiamata misericordia di Dio?
- Corriamo il rischio di dire e non fare?
- Troviamo giustificazioni per non cambiare il nostro cuore?
Preghiera
Signore, aiutami ad allontanarmi dall’iniquità e dalla menzogna. Signore, aiutami a percorrere i tuo sentieri di giustizia. Signore, non contano le parole ma i fatti; conta non l’obbedienza apparente, ma le opere.
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