«Cercate di conservare sempre un lembo di cielo sopra la vostra vita». Marcel Proust
Introduzione
Entrare in un territorio pagano è una scommessa, una grande provocazione, sfida i pusillanimi, oppure può rendere indifferenti per stare comodi nelle proprie sicurezze. Non è piacevole entrare in un territorio non conosciuto, bisogna spezzare pregiudizi, illusioni, e mettere in discussione le proprie esclusività. Forse a questo ci invita il brano evangelico di questa domenica? Gesù è maestro del dialogo, dell’apertura, della compassione, della pietà, e per quanto può sembraci assurda questa pagina del vangelo, punzecchia tante rigidità e visioni distorte che abbiamo degli altri, presunzioni e arroganze, e ci fa paura quel territorio pagano dentro noi stessi non ancora evangelizzato.
22Ed ecco, una donna cananea, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». 23Ma egli non le rivolse neppure una parola …«Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele». 25Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». 26Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini»… «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». (Cfr. Mt 15,21-28)
Commento
Preghiamo, preghiamo e sembra che Dio non ci ascolti! Dio deve esaudire le nostre preghiere? Affermava Dietrich Bonhoeffer che Dio non realizza le nostre richieste ma le sue promesse, ed è qui il miracolo della fede. Ci appare strano la reazione brusca di Gesù di fronte a questa donna: “In questo racconto la protagonista è e resta la donna straniera, è lei che con la sua parola fa apparire il vangelo, la buona notizia che Gesù porta con sé, perché è proprio lui la buona notizia per eccellenza, il Vangelo. Questa donna pagana sa di aver diritto, come ogni essere umano, alla misericordia di Dio eccedente la Legge; per questo invoca Gesù affinché egli renda evidente l’infinita misericordia del Padre, che va oltre quella degli scribi e dei farisei che non può essere esclusiva, cioè limitata a Israele e negata alle genti, all’umanità” (E. B.). Gesù le fa i complimenti, il coraggio della donna permette di superare i muri dell’indifferenza ideologica razzista. La parola chiave di questa domenica è territorio pagano, non vediamolo come una zona off limits ma in quanto possibilità di allargare il nostro sguardo e il nostro cuore per non rimanere chiuse nelle nostre stanze mentali ovattate e comode.
Esempi di vita
Protagonista è una donna Cananea, pagana, straniera cioè non ebrea, donna coraggiosa e non permalosa, intelligente e indomita, che non si arrende, anzi, “converte” il Signore, lo chiama Kyrie, e chiede misericordia per la figlia tormentata dal demonio. Gesù si comporta in maniera strana, tuttavia questa donna insiste, imperterrita, dice e ridice il suo dolore, Signore aiutami! Scrive Ermes Ronchi, Questa madre non conosce la teologia eppure conosce Dio dal di dentro, lo sente pulsare nel profondo delle ferite di sua figlia. Gesù rimane colpito dalla fede di questa donna, come di quella del centurione, di persone estranee eppure molto vicine alla religione ebraica: Grande è la tua fede! è la risposta di Gesù.
Domande
- Il nostro rapporto con Dio si limita a chiedere favori?
- Di fronte alla avversità della vita quante volte abbiamo l’impressione che Dio è lontano?
- Quanto è vera e forte la nostra fede?
- Chiediamo miracoli, e chiediamo un cuore puro?
Preghiera
Signore grande è la fede di chi piange. Signore grande è la fede di chi non si scoraggia nel dolore. Signore grande è la fede di chi si accontenta delle briciole della vita. Signore grande è la fede di tante madri che conoscono il tuo cuore. Signore grande è la fede di chi ama senza chiedere nulla in cambio e continua ad amare.
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