«Non so che cosa ci sia accaduto in quanto civiltà, ma la verità è che le buone notizie ci imbarazzano e annoiano, al punto che quasi evitiamo di parlarne, mentre quelle cattive provocano una curiosità vitale, un’eccitazione, un interesse raddoppiato». J. T. Mendoça
Introduzione
Ogni giorno imparo da credente in cammino, da prete e da parroco che occorre sempre ricominciare. In estate la pratica cristiana va in vacanza. “Nella vita spirituale rischiamo di sederci e di vivere di rendita, e invece siamo posti nuovamente in cammino ogni giorno” (cit.). Ci appartiene una bellezza, per questo su un alto monte Gesù conduce Pietro, Giacomo e Giovanni, è quanto avviene ogni domenica, siamo condotti sull’alto monte dell’altare per fare Eucaristia; essi vanno incontro a due fari luminosi, Mosè ed Elia, noi incontriamo la lampada della Parola di Dio. La voce dalla nube, il Padre che invita all’ascolto, ci riporta all’altare, Gesù si offre come vittima di espiazione. È un monte santo e sacro, e finchè siamo su questa terra dobbiamo sempre ritornare per essere toccati dal fuoco che libera.
«Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». (Cfr. Mt 17,1-9)
Commento
Tutti e tre i vangeli sinottici raccontano nello stesso modo lo stesso episodio collocandolo nella stessa situazione. Si tratta di una visione, c’è un luogo, ci sono i personaggi principali, si scambiano le parole, il tono delle voci, i gesti, le reazioni, “è stata una visione bellissima”. Perché Gesù ordina di non raccontare questa visione? C’è delusione, tristezza, Gesù ha annunciato che dovrà soffrire molto, ecco che li fa salire sulla montagna per incoraggiarli. Anche questa domenica una parola importante: Ascoltatelo per cambiare forma di vita! L’invito ad ascoltare, a contemplare la gloria, lo splendore e la bellezza di Cristo che irradia i discepoli, viene trasmessa ai discepoli di tutti i tempi. Gesù cammina, solo, và incontro alla passione e morte, e fu trasfigurato (morphè), avviene un cambiamento di forma, destino glorioso che attende ogni discepolo. Scrive Enzo Bianchi: “Invece del corpo e del volto umano, quotidiano di Gesù come lo conoscevano i discepoli, il mutamento fornisce la visione di un volto altro, luminoso, trasfigurato da un’azione che poteva solo essere divina”.
Esempi di vita
L’Amore non è amato, l’amore non è amato, uscì fuori correndo e gridando san Francesco di Assisi, stravolto e rattristato che l’amore di Dio non è ricambiato. In uno dei tanti scritti sul santo assisano e romanzato, La sapienza di un povero, Eloi Leclerc, ci accompagna per entrare nell’intimità del cuore incandescente di Francesco. L’esperienza cristiana non è intimismo o individualismo, è incontro di bellezza e di gioia che contagia e diffonde attorno a sé l’umiltà e la forza di Dio.
Domande
- Quando mi è sembrato che il Signore manifestasse la sua grandezza?
- Cosa ti sta davvero a cuore nella vita?
- Chi vuoi essere nel mondo?
- Condividi la tua esperienza di fede?
Preghiera
Signore, quante volte siano scoraggiati, arrabbiati, delusi, ma tu ci inviti a resistere.
Signore, ci inviti a seguirti, di andare avanti, nonostante le nostre ribellioni e cadute.
Signore, ci porti su un’alta montagna, vorremmo restare lì, quando viviamo forti esperienze di preghiera, ma aggiungi che occorre andare a Gerusalemme, affrontare le prove.
Signore, ci proponi a fidarci della tua parola e metterci alla tua sequela.
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