La giornata si è subito presentata interessante, carichi ed entusiasti, autobus, imbarco sul traghetto, l’autostrada Messina – Palermo, e la prima tappa, Brancaccio. Sì, questo quartiere periferico ha visto la missione di un pastore dal cuore compassionevole, il beato martire padre Pino Puglisi, ucciso dalla mafia locale perché lottava per i diritti dei deboli. Prete antimafia? Assolutamente no, prete del vangelo e attento all’uomo. La visita nella casa – museo del beato, la celebrazione della santa Messa per poi andare a Palermo, visitare l’associazione di un fratello laico di recente morto, fratel Biagio Conte, e poi fermarsi in cattedrale, pregare sulla tomba dove riposano le ossa del beato, ammirare la chiesa e fare una passeggiata nei dintorni, e gustare anche qualche specialità locale, le arancine, la meuza, gli stigghiola, cannoli, le granite.
Sabato 17 giugno, la parrocchia di san Procopio, ma anche persone di paesi vicini, accompagnati dal parroco (me medesimo) con la presenza anche del sindaco di san Procopio e di alcuni componenti della giunta, hanno partecipato al pellegrinaggio di fede e culturale, un giorno di svago e di amicizia, spinti dalla curiosità e dall’interesse di visitare Brancaccio e Palermo.
L’altare del beato Puglisi è stata la strada, come anche di fratel Biagio Conte, missionari secondo i carismi ricevuti da Dio. Il quotidiano è stato il sacrificio della loro vita, è stata una emozione poter ripercorrere le strade di Puglisi, grazie ai volontari del centro Padre nostro fortemente voluto dal sacerdote. Il pellegrinaggio, ispirato dalla fede e dalla testimonianza del martire è stata anche una giornata di amicizia e di svago, nella bella terra della Sicilia, calda e accogliente, una uscita che ha reso felici tutti i partecipanti, senza risentire la fatica dell’alzata mattiniera, del viaggio, del caldo, ed è stato bello stare insieme e arricchire il proprio bagaglio spirituale e culturale.
Grazie a tutti.
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