Emozione, curiosità, interesse, passione, servizio, libertà e tanto altro hanno provato un centinaio circa di alunni delle quarte classi del liceo scientifico e classico del “Nicola Pizi” di Palmi. L’incontro che si è svolto il 9 maggio, è stato fortemente voluto, animato e preparato dalla docente la prof.ssa Maria Bonfiglio che ha avuto per tema la vita di Puglisi,il prete beato e martire ucciso dalla mafia trent’anni fa. L’incontro – dibattito è caduto in una giornata storica, l’anniversario dell’uccisione dello statista Aldo Moro, l’anniversario della morte dell’attivista siciliano e giornalista Peppino Impastato, e la memoria di quel grido, di Papa Woityla, alla Valle dei Tempi, un urlo che fu uno spartiacque della chiesa nei rapporti con la mafia.
L’incontro non ha riguardato solo il libro di don Manuli, l’ultima novità, Padre Pino Puglisi, il prete abusivo, è stato aperto, senza formalità, in cui gli alunni hanno spaziato, dalla vita di Puglisi alla Calabria, e la Chiesa, dove i giovani sono sempre più distanti. Manuli ha anche parlato della sua esperienza attuale di parroco a San Procopio, dei suoi studi e dei suoi impegni fuori dell’ambito ecclesiale. Si è parlato di carceri, di detenuti, di scuola, di sociale, ma sempre rimanendo nel tema, gli insegnamenti di Puglisi, che ha cercato di far capire ai suoi parrocchiani che si vive di “diritti e non di favori”, che “alla prepotenza e all’arroganza si risponde con la mitezza”, che “la Chiesa non può andare a braccetto con la mafia”, e che lo Stato quando è assente, qualcuno ne prende il posto, cioè, la mafia.
Le domande degli alunni sono state diverse, il dialogo di circa un’ora e mezza, è stato bello e motivante, perché non solo l’incontro è stato sapientemente preparato, ma senza filtri ha prevalso la spontaneità. Occhi attenti e senza pregiudizi, forse meravigliati che un prete esce dalla sacrestia e si occupa di temi sociali. Ha colpito il segno la domanda di Chiara: “La chiesa, il prete, allontanano i giovani a volte con un comportamento non coerente”. La risposta di don Manuli è che “bisogna saper incontrare e con pazienza, anche quando a volte questi incontri sono dettati da determinate opportunità, ma non devono lasciare nell’altro umori e sentimenti negativi.
Ai saluti finali della docente e all’applauso degli alunni, soddisfatti di questo incontro, l’augurio di ritrovarsi il prossimo anno, su tematiche sociali e culturali che toccano il nostro territorio e la Calabria, e il ruolo della Chiesa nella pastorale di prossimità e di evangelizzazione.
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