L’IMPORTANZA DI UN FIORE A MARIA CHE CI VISITA

L’IMPORTANZA DI UN FIORE A MARIA CHE CI VISITA

L’IMPORTANZA DI UN FIORE A MARIA CHE CI VISITA 1100 1600 Vincenzo Leonardo Manuli

In piedi, seduta, con gli occhi rivolti al cielo, al popolo, al Figlio; con le mani protese a Dio, ai suoi figli; con il ventre materno rigonfio, pronta a partorire il Figlio, nuovi figli, nel battesimo, immagine della Chiesa che rinnova spiritualmente ogni credente. Sono tante le icone mariane, le effigi, i titoli, una diversità ricca e feconda della creatività artistica e della preghiera della chiesa, frutto di una viva religiosità popolare.

A San Procopio si venerano l’Immacolata, la Madonna del Carmine, e la Madonna degli Afflitti, soprattutto quest’ultima è diffuso l’attaccamento del popolo, tanto che hanno dedicato un piccolo tempio. Non solo, nei mesi a venire, la proclamazione ufficiale con un solenne rito religioso di San Procopio “città mariana”.

Premessa è per parlare di Maria, la Madre di Dio, la Madre di Gesù e la Madre nostra, in cui durante l’anno, e soprattutto nei mesi di maggio e di ottobre, rinnoviamo la gratitudine e il riconoscimento per il suo sì, il mistero dell’incarnazione: Dio si è fatto uomo, carne, storia, cultura.

Nel mese di maggio tutto si rinverdisce, lasciamo alle spalle gli alberi dalle foglie ingiallite o cadute per terra. La natura in autunno sembra si prepari a un lutto, ma poi tutto rinasce e maggio è il mese del risveglio, della potente memoria mariana, vibrante, trasmessa dalle generazioni per rinsaldare il legame con Maria, Miryam, sposa di Giuseppe di Nazareth.

Viviamo questo mese che la tradizione di fede e popolare dedica a Maria, nel cuore del Pasqua che ha la sua pienezza nella festa della Pentecoste e camminiamo come pellegrini con lei, viandanti, mendicanti di luce, percorriamo le strade del mondo e con fiducia nelle nostre famiglie affidandoci a lei perché custodisca e protegga queste piccole chiese domestiche. 

Questo mese intenso nella sua programmazione, le memorie mariane, la preghiera del Rosario, l’omelia nella Santa Messa con riflessi mariani, e la conclusione con la fiaccolata per le vie del paese, a cui si aggiungerà un evento straordinario: la visita della Madonna di Polsi. Polsi è il cuore del culto mariano nella provincia di Reggio Calabria, la Madonna della montagna, pellegrina nella diocesi, sosterà un giorno nella parrocchia di San Procopio, il 15 maggio, un appuntamento importante, per riservare un momento speciale di preghiera e di affidamento.

Portiamo a Maria un fioreil fiore più bello, più puro, a volte triste, mortificato, deluso, quello che abbiamo di più caro, il nostro cuore, il centro della nostra vita. La Vergine del Magnificat, nel canto di liberazione si fa promotrice di un sussulto per ogni donna, liberazione per ogni uomo, liberazione per la nostra terrala Calabria, ma soprattutto la presa di coscienza che il protagonismo mariano è la vocazione e la chiamata che la vita cambia direzione nella presa di coscienza del nostro posto nel mondo.

La devozione mariana non è qualcosa riservata al popolino, ma è l’intelligenza della fede e della sequela che insieme agli affetti e alle emozioni che toccano le corde del cuore, esprimono nella loro interezza e integralità, l’amore verso la Vergine Santa, anche nelle espressioni del culto popolare, spontaneo e naturale, autentico e vivo, verso la Madre che ci fa penetrare come Chiesa pellegrinante nel mistero di Cristo e del Padre: “Solo se camminiamo come lei sui sentieri della pace e dell’amore, assicureremo un futuro nel mondo”, scriveva il compianto mariologo e religioso monfortano calabrese Stefano De Fiores.

Lascia una risposta

INVIAMI UN MESSAGGIO, TI RISPONDERÒ QUANTO PRIMA.

[contact-form-7 404 "Non trovato"]
Back to top