Una giornata piovosa e fredda, come del resto in questo mese di marzo, proseguiamo nel cammino pastorale, e mercoledì 15 marzo alle ore 16,00, il parroco don Leonardo Manuli, insieme a Lucia, Paola, Maria, Rosa e Carmelo, nella stanza dell’ufficio parrocchiale hanno incontrato il direttore della Caritas diocesana, il diacono Michele Vomera insieme all’équipe. L’incontro è durato un’ora, a cui è seguita poi la celebrazione della Messa nella chiesa della Madonna degli Afflitti, con l’omelia tenuta dal diacono Michele. Il direttore della Caritas ha dato alcune informazioni, chiarimenti, e puntualizzazione sulla nascente Caritas parrocchiale.
Quali sono i compiti di una Caritas parrocchiale? Animare la carità, ascoltare, aiutare, manifestare la prossimità e la vicinanza ai più poveri, non tanto distribuire un pacco, ed è chiaro che è tutta la comunità parrocchiale a fare caritas.
Dopo la foto di rito, si sono complimentati con il parroco e i volontari, eppure è bastato poco per entrare in sintonia, conoscersi, e fornire le prime indicazioni, a cui si aggiungeranno nelle prossime settimane incontri di formazione per gli operatori caritas.
La parrocchia di San Procopio ha una tradizione, storia, spiritualità, cultura, non ingannino le sue dimensioni piccole, alcune situazioni sociali di disagio. C’è sensibilità, generosità, una parrocchia che ha sempre collaborato con la chiesa locale, catechesi, formazione liturgica, azione cattolica, e l’augurio è che questa comunità possa far parte di un progetto diocesano di iniziative a favore dei più giovani.
Si può scommettere sui villaggi più piccoli? Bello quandoqualcuno si ricorda di San Procopio! Ci siamo! Esistiamo! Il contesto geografico, la distanza dal cuore della diocesi, la posizione in collina ai piedi dell’Aspromonte, le strade dissestate, la mancanza di servizi essenziali, rappresentano una opportunità, anche se l’impedimento scoraggia. Qui si è in prima linea, non si cercano favori, a volte arrivano voci contrastanti, a volte arrivano voci belle, potenti, ma si sà, fa più rumore un albero che cade invece .. Sarebbe di auspicio che la chiesa locale manifestasse un senso di solidarietà, di vicinanza, di sinodalità (ormai uno slogan!) perché l’isolamento non giova a nessuno, ricordando che nel Corpo mistico di Cristo, tutte le membra svolgono una funzione importante, anche quelle più piccole, e “apparentemente” insignificanti.
Restiamo e resistiamo, /anche nel vento di primavera, /portando l’anima in lotta, /in piedi sulla collina, /aspettando quel raggio di sole che ti cade addosso, /attraverso l’aria fredda, /mentre sta arrivando la primavera.
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