«Dio crea il mondo come il mare crea la spiaggia ritirandosi». (F. Hölderlin)
Coraggio nuovo
Gesù percorre la terra della Galilea delle genti, luogo teologico per l’annuncio del vangelo, narrando l’amore di Dio in un linguaggio umano, un’eccedenza di vita, e la sua stessa persona incarna questo amore. Le sue parole veritiere e le sue azioni di libertà mettono in crisi quegli ambienti religiosi che si alimentano di tradizioni ormai datate e che hanno bisogno di ipocrisie e complicità per reggere un sistema di privilegi collaudati. Per la strada s’incontra Gesù, nella realtà, immerso là dove è pieno di gente, che provoca, dove passano tante persone, la Galilea delle genti, la via dei commerci, in un’arteria dove al centro del Mediterraneo, luogo simbolico dove viene proclamata la Parola. Si accende una luce su questa realtà tenebrosa, rischiara il mondo intero, insegnando, predicando e guarendo.
Chiamare per nome
Vita e morte, “Gesù incontra persone a rischio, ma non chiede che divengono discepoli per attirarli nel suo gruppo, non gli interessa il proselitismo, vuole ridare voglia di vivere” (D. Vivian), la capacità di scommettere sulla vita. È una forza di attrazione Gesù, non sta sul mondo, ma per la strada, sui marciapiedi, qui è la scommessa della prossimità del Regno. Le folle cominciano ad ascoltarlo e seguirlo, molti vanno da lui, peccatori sui quali regna il demonio, malati, e chiama un gruppo, cerca collaboratori per farli divenire pescatori non più di pesci ma di anime e non cacciatori di persone.
Compagno di viaggio
Decidere di andare avanti è anche una scommessa di fede, ogni giorno, da quando ci si alza fino allo scadere della giornata, e Gesù è interessato a tutto questo, gli interessa che ritrovino vita, per ritrovare motivi di vivere. Non è forse questo il pensiero che abbiamo in mente e a volte sentiamo il bisogno di motivazioni per continuare a vivere? Dio non è uno che risolve i problemi, tante volte è una proiezione nostra, un Dio tappabuchi direbbe Bonhoeffer, tipo pensaci tu, quando c’è bisogno interviene, rischiando di imprigionarlo nel nostro immaginario.
All’inizio della sua missione pubblica, Gesù porta la luce, una luce gentile, porta gioia e liberazione, nel groviglio della vita e della morte, a lasciarsi conquistare dalla novità del Regno, di abbandonare il peccato e lasciarsi guidare da lui, nella libertà che ci fa capire che l’esperienza di fede avviene nello spazio profano del ritrarsi di Dio, e vive di una relazione che ci fa a sua immagine e dà le risposte a quello che cerchiamo.
- Quali sono le mie zone d’ombra che ignoro ?
- Provo a mettermi in gioco e fidarmi della Parola?
La fede, / un caso serio, / lasciarsi attraversare dal soffio dello Spirito, / consegnarsi, / arrendersi.
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