Domenica 4 dicembre 2022 – II AVVENTO (Mt 3,1-12 )
«Mi sento un mendicante, un pellegrino, vado alla ricerca del senso, perché molto spesso viviamo situazioni che non ci consentono di splendere, per cui abbiamo bisogno di splendere trovando il senso». (F. S.)
Respiriamo aria di Avvento? Quale è il senso dell’Avvento? L’Avvento è solo una parte oppure tutta la vita? Per non perdere la direzione di senso della nostra vita, dobbiamo chiarire il nostro itinerario, e cambiare mentalità, convertire il nostro sguardo, accogliere lo Spirito Santo, e pregare lo Spirito Santo. Chi è il cuore dell’Avvento?
In questa seconda domenica di Avvento, occorre accogliere …
Visione
Il profeta ha una visione, folle, incompresa, senza compromessi, a lungo termine, questa è anche la missione di Giovanni il Battista, che invita ad accorgersi della venuta del Signore, tuttavia è una visione che interpella, lui invita ad accogliere una novità, un’apertura della mente e del cuore. Il cuore di questa domenica non è conversione, ma accogliere, cioè prendere dentro di sé, prendere con sé, sposare la causa del vangelo, e ovviamente per accogliere è necessario un preliminare, cambiare vita, cambiare il cuore, cambiare la mente. Non si può seguire il vangelo se non si rinuncia a pensare a sé stessi!
La libertà del profeta
Il profeta è un uomo in cammino, vive nel deserto, cioè nelle periferie, in luoghi inospitali, fatti di scarti; è vestito non con abiti griffati e di marca, ma il suo è un abbigliamento fatto di pelle di cammello; si ciba dell’essenziale, cavallette e miele selvatico, è un’alimentazione importante per resistere alla vita del deserto. Anche il mondo, la società, sono un deserto di tentazioni e di seduzioni, di costruirsi un ruolo, di adorare i tanti vitelli d’oro, il potere, il denaro, il successo. Il profeta esorta: mettete la vostra vita in cammino, afferma, giratevi verso la luce; egli non è il testimonial di un programma o di una pubblicità di marca, il profeta annuncia la venuta del Signore.
Sulla strada
In questo cammino, si incrocia Dio, l’Avvento è un cammino, apre delle brecce nel dolore e nella sofferenza, anche se non ti accorgi, Dio è in cammino su tutte le strade, ti connette con tutta quella umanità che è alla ricerca di senso, soprattutto a rompere parole svuotate di senso, piene di retorica: pensiamo a parole come pace, perdono, fraternità, condivisione, come li viviamo?
La speranza dell’Avvento
L’Avvento, è tempo di onestà, con sé stessi e con gli altri, “il cristiano non è ottimista, ha speranza” (E. R.), così è il profeta che immagina un mondo nuovo, colmo di orme di Dio, cieli nuovi e terra nuova. Egli è un sognatore che“annuncia che Dio non sta non solo nell’intimo, in un’esperienza soggettiva, ma si è insediato al centro della vita, come un re sul trono, al centro delle relazioni e delle connessioni tra i viventi, rete che raccoglie insieme, in armonia, il lupo e l’agnello, il leone e il bue, il bambino e il serpente, uomo e donna, arabo ed ebreo, musulmano e cristiano, bianco e nero, russo e ucraino, per il fiorire della vita in tutte le sue forme” (E. R.).
TU SEI LA LUCE CHE SPLENDE NELLE TENEBRE
- Che attenzione offro agli appelli dell’Avvento? Cosa conta per me oggi?
- In questo tempo cosa conta veramente nella mia vita? Come vivo il battesimo?
Anche io devo convertirmi, / accorgermi della responsabilità, / per splendere di luce. / Mi impegno, / perché il mio cuore sia gettato oltre la siepe, / di osare, di non smettere di sperare, / per splendere di luce. / Essere cristiani è prendere posizione, / per questo devo convertirmi, /di stare dalla parte dei poveri, degli emarginati, di chi chiede giustizia, / di gettare semi di luce, / per splendere di luce.
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