Nella mia piccola comunità che accompagno da circa sei mesi, questa è la proposta dell’Avvento, il ritiro spirituale, la novena dell’Immacolata, il triduo a santa Lucia, la novena di Natale, alcune catechesi comunitarie, la celebrazione del Natale del Signore, la conclusione dell’anno con il canto del Te Deum, l’Epifania, la manifestazione del Signore a tutte le genti, e l’atto di venerazione alla statua di Gesù Bambino. La novità è sempre quella del cuore, la gioia di accogliere l’irruzione di Dio, anche attraverso il sacramento del perdono, alcuni momenti di convivialità, la celebrazione quotidiana e festiva dell’Eucaristia, momento importante in cui la comunità cristiana si ritrova, lo scambio di auguri, e l’augurio della pace, all’inizio del nuovo anno e per tutto l’anno, a tutti, a ogni famiglia, dai piccoli ai più grandi, e a tutto il mondo.
Il Signore è vicino …
Avvento,
è Dio che viene verso di noi, è un’attesa non solo umana, anche Dio attende il ritorno dei suoi figli.
Avvento,
è vicinanza, Dio non si allontana mai, la sua è una venuta continua, perché l’incarnazione del Figlio è un evento di grazia e di salvezza che nella storia umana diviene cristiana.
Avvento,
è annunciato dai profeti, una storia gravida di Dio che trova il sì di una donna, grembo benedetto, Maria, la Madre di Dio, l’Immacolata, pura e piena di grazia, dimora del Dio vivente.
Avvento,
è anche l’inedito che vivono tante figure bibliche ed evangeliche, Giuseppe, Simeone, Anna, i pastori, i magi, i poveri d’Israele, la creazione stessa, tutti attendono il Redentore.
Avvento,
Dio si rivolge a noi, parla alle nostre fatiche, ai nostri conflitti, ai nostri dubbi, alle nostre resistenze, alle nostre paure, ai nostri rancori, alle nostre ipocrisie, alle nostre lamentazioni, alle nostre piccole o grandi vendette personali, non smette di interpellarci nell’infinito suo amore, per saziarci con la sua presenza, che diviene cibo, bevanda, parola, perdono.
Avvento,
nella notte, nel buio della nostra esistenza, fa luce, illumina i nostri passi, ci dono il suo Spirito perché possiamo provare la gioia di questo incontro, una pienezza indescrivibile, e lasciamo ad alcuni protagonisti della storia della salvezza di raccontarci cosa hanno provato.
Avvento,
visita, vicinanza, venuta, presenza, incontro, e possiamo tradurlo in tanti modi, ma c’è un atteggiamento, di cuore, di accoglienza, per fare spazio a Dio, l’Emmanuel, il Dio con noi.
Avvento,
per rimetterci in discussione, per ricominciare e ripartire, riprendere le redini della nostra vita, perché non siamo soli, Dio è con noi, in Gesù Cristo, il Signore, il Salvatore, lo ripetiamo e lo ribadiamo quello che lui è per noi.
Avvento,
contro la superficialità, l’indifferenza, l’accidia, la distrazione, per rivolgerci ed elevare il cuore a Dio.
Avvento,
compimento, kairòs, preparazione all’ultima e definitiva venuta, la parusia, nella preghiera, nella carità, nella speranza, nella fede.
Avvento,
Dio che nasce e rinasce dentro di noi, rinnova la nostra esistenza, risveglia la nostra vita, per abbandonare il buio del peccato e abbracciare la luce della grazia.
Avvento,
per aprire gli occhi, le orecchie, il cuore, la nostra testa, Maranathà, pregavano i primi cristiani, prega tutta la chiesa, preghiamo tutti noi, il Signore si fa vicino, i tempi diventano ultimi, perché abiti la nostra storia, il nostro quotidiano, la vita ordinaria e straordinaria.
Avvento,
è credere oggi, che sta germogliando il suo regno, di pace, di giustizia, di amore, non sono parole, ma la realtà di accogliere sempre nella propria vita, l’inaudita forza spirituale liberante e trasformante del vangelo, Gesù Cristo, il Figlio di Dio benedetto, che vive e regna nei secoli dei secoli.
Amen
Un percorso, un itinerario, di conversione, da condividere insieme, per riscoprire la serietà di essere cristiani, anzi, Cristiani, discepoli di Gesù Cristo. Questo il nostro impegno, il manifesto, in cui occorre lasciare libertà allo Spirito Santo, che guida la storia, e ci prepara ad attendere il Veniente e Vivente.
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