L’immagine di copertina evocativa, un mappamondo, un batterio, un virus che si propaga velocemente, come il Covid19, spuntano armi, cannoni, fucili, sullo sfondo rosso, richiama scie di sangue, di vittime. Già l’immagine fa da spoiler al testo, il titolo è molto chiaro, Fuori dai confini. La ‘ndrangheta nel mondo (143 pagg.), per parlare delle mafie, della ‘ndrangheta in particolare, un fenomeno ormai fuori dal suo alveo originario, la Calabria, estesa al nord Italia, in Europa e nel resto del mondo. Gli Autori (Gratteri – Nicaso) dicono che la ‘ndrangheta ha l’occhio presbite, continua a governare il territorio, ma interessata ai grandi affari, droga, commercio di armi, rifiuti tossici, scommesse illegali, giochi d’azzardo, il riciclaggio del denaro in società con tanto di prestanomi, ma soprattutto è il mondo digitale la nuova frontiera. Non spara più e non desta l’attenzione, dopo la strade di Duisburg in Germania nel 2007, la ‘ndrangheta ha optato per un profilo basso e defilato. Ha fatto affari nella pandemia, continua a svolgere il ruolo di intermediaria offrendo servizi, recupero crediti, e poi con il diritto di restituzione. Tra colletti bianchi, area grigia, complicità delle istituzioni facilmente corrompibili, la ‘ndrangheta avanza, nei centri di potere, nei paradisi fiscali.
Cosa c’è di nuovo in questo nuovo testo? In cosa ci aggiornano gli autori? Oltre alle cose dette, ridette, scontate che in ogni nuovo libro si ripetono, quale è la novità?
È una ‘ndrangheta moderna, usa il web, internet, i social network, il mondo digitale, iperconnessa e globalizzata, ha capito l’importanza dell’e-commerce, insomma, ha dimestichezza con la nuova tecnologia, la cultura è cambiata, nel mondo dei bitcoin, delle criptovalute, la ‘ndrangheta fa affari, corrompe, intimidisce, sa investire, mai impreparata, non più, – come si è detto -, fenomeno italiano, ma permeabile in altri contesti dove le leggi non sono così restrittive e repressive come in Italia.
Chi si adatta sopravvive, e questo è il successo dell’organizzazione criminale più potente al mondo, la ‘ndrangheta, una sorta di darwnismo criminale. Connessioni, ramificazioni, numeri, segnalano quanto l’economia legale rimane drogata dalle minacce della criminalità organizzata, pervasiva, famelica, e come affermano gli Autori, talvolta non ci si rende conto delle cose più ovvie, l’assuefazione di un sistema che non desta più l’attenzione.
La mia valutazione su questo nuovo testo è un aggiornamento sulla situazione in Ucraina dove il commercio di armi e la sua futura ricostruzione, rappresentano un possibile tentacolo per la criminalità organizzata, non solo, la rete digitale, oltre ai settori ormai noto sulla quale la ‘ndrangheta esercita la sua influenza. Il libro dice cose ovvie, e sono le cose ovvie quelle più disattese, bisogna leggere i precedenti per capire l’evoluzione del fenomeno. Il costo del testo è esagerato, diciotto euro, diviene sempre più oneroso acquistare libri, a volte cumuli e cumuli di carta e di parole ripetute e triturate quanto per affollare le librerie. Aspettiamo la prossima novità, non so se continuerò ad essere un fedele lettore non perché assuefatto, ma comprendo gli autori di questi libri che copiano e incollano dai precedenti lavori.
Buona lettura!
(VLM)
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