Desidero iniziare questa riflessione molto personale e che mi piace condividere, dalla quale parto da un’immagine a me molto cara, quella dell’ape. In questo tempo ne vediamo tante di api svolazzare nei giardini, nei boschi, tra i fiori e le piante a raccogliere il nettare, un lavoro che ammiriamo, e non ci accorgiamo del grande bene che fanno alla nostra vita oltre al miele. La loro salute dipende da come noi trattiamo l’ambiente e la natura. Da circa quindici anni faccio gli esercizi spirituali, ho iniziato nel 2006 a Bologna in una casa dei gesuiti, con il “mese ignaziano”, e ogni anno ho dedicato un tempo, di riposo, di riflessione, di preghiera, di sosta. La “casa degli esercizi spirituali spirituali” più frequentata è stata quella dei PP. Passionisti “al Celio” a Roma, città a me cara perché ho studiato per ben nove anni, e ancora dal 22 al 27 del mese di maggio sarò qui. Sono stato in diversi luoghi per gli esercizi spirituali, ad Assisi (Pg), a Camaldoli (Ar) dai monaci camaldolesi, a Mormanno (Cs) nell’ex seminario Vescovile.
Gli esercizi spirituali sono raccomandati ai preti, ai diaconi, ai religiosi, ma anche ai laici. Il tempo è relativamente breve, ma intenso, dura meno di una settimana, scandito dalle meditazioni, la preghiera delle lodi, la celebrazione della santa messa, la preghiera personale, l’ascolto della Parola di Dio. Importante è il silenzio, infatti, si vive un tempo di stabilitas, senza farsi distrarre da altre occupazioni, e poi il luogo è molto importante, per fare lunghe camminate, lontano dai rumori. La casa dei pp. Passionisti, ha una storia lunga e importante, dove sono passati tanti, tra cui anche santi, quella santità, a cui ogni cristiano deve tendere, fatta di cose ordinarie.
La parola esercizi indica un lavoro dentro sé stessi, di cui il protagonista è solo lui, lo Spirito Santo, che accompagna gli esercitanti e la guida degli esercizi stessi. Al di là del luogo, è il cuore che assume la sua rilevanza, qui opera lo Spirito Santo. L’esercitante scommette su questo tempo, di grazia, di propositi, di cambiamenti, graduali, secondo sempre i piani di Dio. Qualcuno potrebbe pensare che sia un tempo di vacanza, anche, ma in un senso diverso, perché questa sosta aiuta a rinfrancarsi, a riprendere le energie spirituali, psichiche e fisiche, raccogliere i frammenti della propria vita e dare un senso secondo la volontà di Dio.
Negli ultimi tempi, i miei occhi si allargano sulle meraviglie della natura, un panorama, il mare, un tramonto, gli animali, le piante, i frutti della terra, per questo mi fermo ad osservare il lavoro silenzioso di alcuni esseri viventi, le api, il loro lavoro bene strutturato, il rispetto verso i fiori, e l’amicizia verso l’uomo che riconosce il suo lavoro. Mi sento un’ape ma in giro ci sono trappole e veleni!!!
Confido che il tempo che viviamo, di conflitto, di paure, di perdita dell’umano, ancora di pandemia, di tante ingiustizie, occorre sollevare lo sguardo, pensare che ogni cosa e ogni istante è grembo di infinito. Come vivrò questi giorni di esercizi spirituali? È tutto organizzato dalla casa che ci ospita, ma senza pretendere troppo in questi giorni, basta attendere, vivere tutto come dono, con spontaneità, e chiedere allo Spirito Santo la conversione del cuore, un cuore rinnovato, per continuare ad amare Gesù Cristo, Via, Verità e Vita, il Vivente nell’Amore, il Veniente, anche quando accadono cose e situazioni che fanno pensare il contrario, e se guardo indietro, penso che il presente continua ad essere grembo e germoglio di novità.
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