Quando si vuole spiegare la quaresima si parla sempre al passato, uno scavo storico e archeologico da far risuscitare, quasi come fosse un’operazione intellettuale, senza tener conto che i tempi sono cambiati, e sinceramente facciamo fatica a comprendere le proposte di questo tempo liturgico ed esistenziale. Questo tempo di rinnovamento deve essere preso sul serio, preghiera, digiuno, elemosina, rimangono i pilastri fondanti nel riposizionare il percorso del cristiano nell’ambito di un’armonia dei diversi ambiti dalla liturgia a quello biblico e morale – esistenziale. Cosa si intende oggi per preghiera, per elemosina e per digiuno? E se associamo a questi la mortificazione, la penitenza, la conversione, la tentazione, facciamo esperienza di un dato molto reale: non riusciamo a parlare ad una comunità cristiana sovente distante, complessa, variabile, a partire dai più piccoli e a finire ai più grandi.
L’inizio della quaresima con l’imposizione delle ceneri, – gesto simbolico e profondo -, trova impreparato il fedele, per perdersi lungo la bellezza delle cinque domeniche di quaresima, per non parlare poi della settimana santa e del triduo pasquale, riti molto articolati e centrali nel mistero pasquale, un itinerario per riscoprire il proprio battesimo, acclarato che noi non abbiamo fatto esperienza di conversione nel senso più forte, siamo stati battezzati da bambini e successivamente ci sono stati approcci catechistici per comprendere la fede cristiana. Questi quaranta giorni evocano i quarant’anni del cammino verso la terra promessa del popolo eletto uscito dalla schiavitù egiziana, sono i quaranta giorni trascorsi da Gesù nel deserto delle tentazioni, un numero simbolico che indica il tempo della prova, della maturità e della crescita.
In quale modo i cristiani si preparano a vivere questi quaranta giorni? Che senso viene dato alla preghiera, al sacramento del perdono, all’elemosina, al digiuno nei venerdì quaresimali? Come è vissuta l’Eucaristia? Cioè, quest’ultima, cuore della liturgia della chiesa, dove il prete dedica la maggior parte del suo tempo: è curata? L’Eucaristia è generata dalla comunità? È una palestra la quaresima, un punto di riferimento di tutto l’anno liturgico, e senza questo itinerario spirituale e formativo, di crescita personale e comunitaria, non si può comprendere la Pasqua del Signore, che dà un senso nuovo alla Pasqua ebraica.
Può divenire la quaresima la quaresima della vita? Non nell’accezione negativa, perché dire quaresima evoca un volto senza sorriso, un periodo di penitenze e di rinunce, di astensione del piacere, quando invece la direzione è verso l’essenziale, senza aspettarsi miracoli dal quotidiano, senza forzature, con la candela accesa davanti alla quale si cresce nell’affidabilità della speranza.
La quaresima interroga, ha una profondità nella parola potente delle ceneri, nella presa di coscienza della realtà dell’uomo, la fragilità; nella parola forte della Passione del Signore; l’uomo riconosce tutta la debolezza e la forza dell’amore che attinge la grazia dalla redenzione di Cristo operata dalla sua passione morte e risurrezione. Tutta la quaresima è santa, non è un periodo di pratiche speciali, occorre liberarsi dalle aspettative o dalle ambizioni di diventare migliori; è un tempo di esperienza di Dio nella quale si prova che nel digiuno c’è la mancanza; nella penitenza una solitudine accompagnata; nell’elemosina l’offerta del cuore e di tutto quello che si ha; nella preghiera tutto è stato assunto dal Signore. Non basta, ripensare il tempo della quaresima vuol significare di svincolarla dalla devozione privata e intimistica. Purtroppo manca il senso comunitario e di solidarietà, inoltre non è un tempo di passività, è un lasciarsi toccare dalla misericordia di Dio. La quaresima è riconoscere il tempo della novità, e la necessità di cambiare sta nel ripensare le forme ordinarie come il digiuno, l’elemosina e la preghiera quali virtù sociali dentro la quale si fa esperienza della centralità dello Spirito.
Dedicherò in questo mio blog personale ogni settimana un momento di riflessione su alcuni temi quaresimali, il prossimo, sarà quello della prova, della tentazione, cercando di attualizzarlo in questo tempo sfidante e liberante.
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