Perdonami Signore ..,
se non ti riconosco nelle prediche forbite;
se non ho fiducia nei colori sgargianti
e in quelle croci dorate esibite al petto per l’onore;
se giudico come finzione tanta carità ostentata e pubblicizzata;
se nelle chiese non si entra per pregare ma per fare pettegolezzi.
Ti ho visto Signore ..,
nel medico che cura un ammalato;
nel morente che esala l’ultimo respiro;
nel mendicante che implora uno sguardo;
nel bambino che inizia con il suo vagito a chiedere aiuto;
nel mandorlo che fiorisce a primavera;
nel bacio che ha il sapore dell’amore e non del tradimento;
nella mano tesa di chi assolve dai peccati;
nella religiosa che corre verso lieti annunzi.
Ti ho incontrato Signore ..,
nelle mani piagate di un uomo che rientra a casa dopo una giornata di lavoro;
nell’anziano affaticato;
nel giovane intento a dare forma ai suoi sogni;
nell’abbraccio di due corpi innamorati;
nella famiglia riunita in casa in preghiera;
nel carcerato in attesa del perdono;
nel sorriso di chi vive una vita onesta;
nel vento che scaccia pensieri cattivi.
Ti ho ammirato Signore,
nella donna che prepara da mangiare per i suoi figli;
nel militare pronto a dare la vita per salvarne un’altra;
nel vasaio che dà forma al suo capolavoro;
nel muratore che costruisce con pazienza la casa;
nel canto mattutino dei passeri che volano nell’aria;
nel sole che illumina e dà calore alla vita.
Ti ho contemplato Signore,
nel panettiere che sforna fresco il pane del giorno.
Ho pensato al cibo sulla mensa, alla parola ascoltata e vissuta,
ho meditato, che vuoi essere dappertutto e in tutto,
perché il pane prima è seme, poi spiga,
e successivamente quando è raccolta, una volta macinata, diviene farina.
Tra qualche giorno è Natale,
e poi sarà tutto lo stesso, uguale agli altri giorni;
perché non abbiamo ancora appreso
che l’Amore non ha attese o date di calendario,
è oggi e tu sei il Veniente e il Vivente in ogni istante della vita.
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