Lucia e la metafisica della luce

Lucia e la metafisica della luce

Lucia e la metafisica della luce 1280 1347 Vincenzo Leonardo Manuli

Il giorno della luce. Il 13 dicembre è il giorno più breve dell’anno, come il giorno in cui il sole tramonta prima. I primi cristiani, avevano un occhio rivolto alla terra e un altro rivolto al cielo, mettevano in relazione la natura con la divinità. Le credenze di ieri, pur non possedendo i criteri scientifici che si hanno oggi, dove tutto è messo alla prova del fuoco del sapere razionale, c’era una visione cristiana del mondo e della vita. In questo giorno cade la memoria della martire e vergine Lucia: “Santa Lucia il giorno più breve che ci sia”, diceva l’antico proverbio, un giorno corto che coincide con il solstizio d’inverno che accade intorno al 21 dicembre. La filosofia parla del principio della luce, per le religioni  è un simbolo importante. Il filosofo Platone, nel mito della caverna, argomenta che “gli uomini sono incatenati con le spalle rivolte alla luce, e per questo sono destinati a vedere le ombre delle cose”. Sono tante le tradizioni religiose che in questo giorno celebrano il miracolo della luce, come la festa ebraica Hanukkah, “la festa delle luci”, dove si festeggia la riconsacrazione del tempio accendendo le luci del candelabro a otto braccia. Santi e martiri. I santi non invecchiano mai, anzi la santità è giovane, e ai devoti è consegnato il compito di tramandare tradizioni, leggende, anche se ci sono tante variazioni, e non è facile stabilire una verità storica. Se non fosse per i passio dei primi martiri, – testimonianze e racconti scritti tanti anni dopo -, non avremmo notizie della vita del santo. Questi passio contengono un modo di argomentare fantasioso, forse per incoraggiare i cristiani a non perdere la fede, a sopportare le persecuzioni, e avevano anche altre finalità, suggerire dei comportamenti, imitarne gli esempi, le virtù, un modello, come i miti greci che erano molto diffusi. I devoti associavano alle gesta eroiche dei miti anche la prova di testimonianza dei martiri, una fede che ha mantenuto in vita il cristianesimo, il cui martire supremo è Gesù Cristo. Si sono costruiti dei paralleli, tali da superare il Maestro, sviluppando forme esagerate di riti, offerte, usanze, una venerazione che però ha permesso di diffondere il culto e la santità, purtroppo vista o come un privilegio o un merito riservato a pochi eletti.  Il passio. Per i martiri, che hanno attraversato la passione della testimonianza, prova suprema della fede, si componevano in forma lirica, un genere letterario, che si trovava in filigrana nei vangeli il paradigma che narra gli ultimi istanti dei perseguitati. Lucia, è originaria di Siracusa, muore nel 304 sotto l’impero di Diocleziano, e la più antica testimonianza del suo culto risale al IV secolo, lo attesta un’epigrafe ritrovata nelle catacombe di Siracusa. Le sue spoglie sono venerate nella chiesa di san Geremia e santa Lucia a Venezia, tappa di numerosi pellegrinaggi. Il passio racconta che fu il fidanzato a denunciarla, in quanto cristiana, ella riuscì a sfuggire ad una serie di punizioni, come la prostituzione, il rogo, ma venne uccisa dalla spada. Tradizione popolare.La credenza più diffusa parla che gli siano stati strappati gli occhi. La leggenda collega il suo nome alla luce, nelle statue e nelle immagini devozionali, viene raffigurata con gli occhi sul piatto o sulla tazza e la palma del martirio. È invocata dai ciechi, è protettrice degli oculisti ed elettricisti. Una curiosità, la tradizione popolare, vuole che Lucia porta doni ai più piccoli, amava molto i bambini e spesso assisteva i bambini cristiani che soffrivano la fame e il freddo, portando dolci e vestiti. Spiritualità. La spiritualità cristiana parla di grazia illuminante, è il gradino dopo la purificazione, per accedere all’unione con Dio. La luce è una condizione importante nella vita cristiana, il prologo del vangelo di Giovanni parla della venuta di Gesù come “luce per illuminare gli uomini” (Cf. 1,1-9). Gesù stesso si definisce: «Io sono la luce del mondo» (8,12), e “invita i discepoli a riflettere di questa luce” (Cf. Mt 5,14-16). La luce è un principio divino, essa è la grazia illuminante che fonda l’agire e il pensare, ne svela la verità. La vita interiore è illuminata da Dio con la grazia illuminante, si partecipa alla sua vita, la stessa che ha sostenuto Lucia nel martirio.

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