La festa dell’Immacolata Concezione cade nel cuore del tempo di Avvento, essa non è inserita a caso, in questo itinerario liturgico è una sosta feconda. Questa peculiare festa mariana rinnova la gratuità di Dio che dopo la disobbedienza di Adamo e di Eva, Dio cuce un nuovo vestito, ricomincia di nuovo sempre con una creatura umana eletta e prescelta nel quale Dio ci ha benedetti. Una icona mariana è stata rivestita di un manto composto di tante pezze, circa quindicimila, storie di dolore, di lacrime, di preghiere, di fatica, di sofferenza, di lotta, di fragilità, storie di vita. Questo episodio è un segno narrante della misericordia di Dio, in quelle pezze, c’è un frammento della nostra vita, e Maria li porta non come peso ma con gioia, proprio lei, che meditava e custodiva nel suo cuore ogni cosa, perchè è la “donna del frammento”.
Tre parole descrivono questa festa mariana, al di là del dogma dell’Immacolata Concezione: la benedizione, il frammento e la vestizione. Dio si incammina verso l’umanità, sin dalla creazione, non lasciando soli Adamo ed Eva dopo l’allontanamento dal paradiso, c’è una benedizione che trova pienezza in Maria, attraverso di lei si riprende il dialogo perché la fiducia che era stata violata nei primi uomini viene restaurata. Maria non teme i passi di Dio, si mette in ascolto e si consegna nell’Eccomi! Prima il sì e poi, Maria, passo dopo passo, mette insieme ogni evento accaduto nella sua vita, con premura e con cura tutto quanto le viene affidato divenendo oggetto di meditazione, di riflessione e di custodia. Quindi, questa donna vestita di sole, di luce, di grazia, Immacolata nell’amore, indossa il vestito più bello che è la capacità di amare, la prossimità al mistero di Dio, la vicinanza ad ogni uomo e ad ogni donna, e in lei si attesta che l’umano è all’altezza di Dio: Tu sei in contatto con il mistero, se ami. Ognuno di noi, se ama, confina con Dio ed entra nel pulsare stesso, profondo, potente e generativo, della vita di Dio (Ermes Ronchi).
Maria, la Madre di Dio, la Madre di Gesù, crede nella parola che l’angelo gli rivolge, abita la parola, vive la parola, si getta in una storia di salvezza e in un viaggio inedito perché la parola diviene la sua bussola, la lampada, il fuoco e il roveto ardente che alimenta l’amore giorno dopo giorno, sia quando tutto va bene, sia quando tutto non va bene. In questo tempo di avvento, ogni attesa e ogni aspettativa consegniamola a Maria, nella preghiera, ritrovandoci in mezzo a quelle pezze che ne fanno un manto rivestito della fragile umanità, vestito cucito dall’amore e dalla grazia di Dio che rende buona e bella la creatura che lui ha tratto dalla terra per riempirla di cielo e di infinito.
Maria, luce dell’avvento,
aiutaci ad essere pazienti nell’attesa.
Maria, donna del frammento,
prendi i pezzi della nostra storia e mettili nel tuo cuore.
Maria, serva in ascolto,
conservaci attenti alla voce dello Spirito.
Maria, discepola della fiducia,
consolaci nel non temere le prove e le tentazioni della vita.
Maria, donna della casa,
abita le notti e i giorni delle famiglie.
Maria, perla preziosa del vangelo,
prega per noi e per ogni membro della famiglia.
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