Eravamo abituati a pensare che le mafie esistessero solo nel meridione d’Italia, inchieste, indagini, hanno rivelato quello che per anni hanno taciuto, l’esportazione della criminalità mafiosa, riproducendosi come nei territori di origine, e a fare affari, è la ‘ndrangheta, con la complicità della politica e degli imprenditori. Per tanto tempo era passata sotto traccia l’ingerenza della criminalità mafiosa nella sfera politica, nell’economia, nella finanza, si è scontrata con la negazione delle autorità locali. Piemonte, Valle d’Aosta, Veneto, Emilia Romagna, Lombardia, Liguria, Trentino Alto Adige, e altre regioni, la ‘ndrangheta ha messo radici, non solo per i confinamenti, ma anche per sfuggire a vendette e faide, per il fiuto di affari in tanti settori, dal traffico illecito dei rifiuti speciali, alle armi, al commercio di droga, al gioco d’azzardo, di investimenti nel settore dell’edilizia, approfittando degli anni del boom economico, la criminalità mafiosa si è insediata infiltrandosi e mimetizzandosi. C’è stato un progressivo inquinamento socio-economico, anche dovuto al fatto di un’opera di rimozione culturale, l’omertà, di convenienza e di negazione, che non c’è solo nel meridione d’Italia e in Calabria. Il riciclaggio di denaro sporco nell’economia legale, la collaborazione di professionisti, i cosiddetti colletti bianchi e soprattutto la politica che per acquisire consenso chiede l’appoggio della ‘ndrangheta, facendosi da arbitri delle competizioni elettorali, ha rivelato una verità sovente sottaciuta, il Vaso Pandora, attraverso processi, la collaborazione di pentiti, è stata scoperchiata una verità. Il nuovo libro del procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri e del giornalista Antonio Nicaso, esso è il risultato del lavoro certosino di inchieste, di date storiche, di indagini, aggiornati da una evoluzione del fenomeno mafioso che collima con la sfera etico e morale, di condotte e comportamenti dei rapporti collusivi tra la criminalità mafiosa e i rappresentanti del mondo politico ed economico. Complici e colpevoli (Milano 2021 pp.160), il titolo del testo, perché hanno legittimato e dato il consenso ad una ‘ndrangheta sempre più famelica, assetata di potere e di denaro, utilizzando gli stessi metodi (clientelismo, intimidazione, collusione), in una società che non è riuscita a sviluppare gli anticorpi che servono contro l’inquinamento mafioso, hanno sottovalutato colpevolmente la minaccia mafiosa. Ci sono i grandi nomi delle potenti famiglie ‘ndranghetiste che con il colpevole silenzio delle istituzioni hanno alterato le regole del gioco. Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose, arresti, strategie per frodare il fisco, oramai radicate nel territorio, ci sono città che hanno dovuto risvegliarsi e ammettere l’amara realtà guardandosi allo specchio: “Più che il territorio in quanto tale con un’occupazione militare, l’infiltrazione ha riguardo i cittadini e le loro menti: con un condizionamento ancora più grave”. Di notte, un nemico ha seminato nel campo la zizzania accanto al buon grano, questa parabola evangelica descrive l’azione del male, trame, intrighi, connivenze, silenzi, interessi convergenti, ha contagiato l’ambiente che si è mostrato debole a reagire alla potenza mafiosa. Sono necessari occhi nuovi e vigilanza per evitare errori e sottovalutazioni nella ipocrisia e nell’indifferenza dilagante. Spesso le mafie sono romanzate, ed è questo silente nascondimento che fa proliferare la sua influenza, non bastano convegni, libri, se non si conosce e si contrasta in profondità un fenomeno culturale, etico e morale sempre più pervasivo e mortifero.
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