Un viaggio tra miti e leggende nella Calabria delle meraviglie

Un viaggio tra miti e leggende nella Calabria delle meraviglie

Un viaggio tra miti e leggende nella Calabria delle meraviglie 1515 1902 Vincenzo Leonardo Manuli

La Calabria è tutta da scoprire, e questa è sempre una novità, tra storia, cultura, tradizioni, mare e montagne, ci sono tesori sepolti, ma non nell’oblìo di chi ama ancora questa terra, aspra e aperta al sole, bagnata dal mare Jonio e dal Tirreno, innevata in inverno nelle sue alte montagne tra l’Aspromonte, le Serre, la Sila e il Pollino, arsa dal sole, e benedetta dai frutti dell’olivo, degli agrumi, del bergamotto, dalla ‘nduja. Non è una novità il pregiudizio, i luoghi comuni, troppo spesso sono superficiali, perché non hanno visitato, non hanno mai studiato la storia, non hanno conosciuto che questa è terra di filosofi, teologi, santi, eremiti, greci, storici, artisti, magistrati, poeti, scrittori e sportivi. In questo progetto coraggioso, quasi a fare da guida turistica, si immerge il giornalista Arcangelo Badolati, esperto intenditore del fenomeno della ‘ndrangheta e non solo, presentando i diversi capitoli rivelatori della sua maestria narrativa, ripercorrendo tante città e paesi della Calabria, alcuni purtroppo marchiati dalla ‘ndrangheta ma anche da uomini e donne illustri dimenticati dalle scuole e dagli intellettuali.  

Mi sobbalza il cuore quando sento parlare di Corrado Alvaro, la sua denuncia sociale, – siamo negli anni trenta -, tesa a far conoscere una regione abbandonata e maltrattata, oggi meta di turismo e, al contempo, vittima della ‘ndrangheta, di incendi dolosi, di amministrazioni in cui si infiltra la criminalità organizzata. Questa terra ancora sfruttata chiede giustizia e l’Autore, “in un paradiso abitato da diavoli” (se non sbaglio è una espressione riferita a Benedetto Croce a proposito di Napoli) ci accompagna in un inedito viaggio. Il suo è un coraggioso tentativo nel consentire al lettore di gustare la natura selvaggia e il canto poetico di viaggiatori e scrittori tra i miti della Fata MorganaScilla e Cariddi, i santuari religiosi da Polsi alla città di Paola del grande frate taumaturgo Francesco. Non solo, l’elenco è lungo, e sono stati i viaggiatori stranieri a scoprire una terra scartata, tanto per citare Alexandre DumasEdward Lear che annotavano nei loro diari e riportati fino ai nostri giorni incontri, osservazioni personali, il contatto con una terra magica e ricca di misteri. Evidenzio un passaggio a me caro, il dialetto, “ogni parola è un sentimento” (Luigi Pirandello), non solo, ogni parola è storia, cultura, e il berlinese Gerhard Rohlfs era sceso dalla Germania per studiare e difendere la scomparsa della lingua greca nell’area grecanica alla ricerca di significati e di termini.

Quando si parla di Calabria, si pensa a gente rozza, con la coppola e la lupara, omertosa e rassegnata, superstiziosa e incolta, che vive sperduta tra le montagne, gente rissosa e rancorosa, complice della ‘ndrangheta, la mafia più potente al mondo. Vincere gli stereotipi è difficile ma non è impossibile, a volte conviene ai detrattori e ai personaggi in cerca di audienceAi giovani e meno giovani, consiglio, viaggiate, studiate, difendiamo la nostra terra, uniamoci a diffondere le meraviglie, non contro qualcuno, ma come insegnamento e trasmissione del sapere, come educazione e processo di comprensione critica della realtà calabrese. 

Sono dodici capitoli corredati da bibliografia e indice dei nomi e dei luoghi, dove ci sono luoghi cari all’Autore e a me, originario di Taurianova, dove quando mi reco a trovare la mia famiglia, vedo una città in declino, moralmente e culturalmente, e penso ad un paese ancora piegato per le faide che negli anni Novanta hanno martoriato una comunità. Non solo, penso che il dramma non siano le buche nelle strade, le passerelle festive, tanto per dilapidare le esigue risorse economiche, quanto invece quel mezzo busto del nostro concittadino e latinista Francesco Sofia Alessio, nel quale è bastata solo una via dedicata per i posteri, a chi ottenne per ben tre volte la medaglia d’oro, premiato al concorso di Amsterdam.

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