Andiamo alla ricerca di risposte, e non delle domande, perdiamo tempo, ed è troppo poco, evitiamo quelle decisive, che evidenziano la complessità dell’umano. Perché questa riflessione non sia fumosa, concentro la questione sulla domandache mi sta a cuore: Verso dove andiamo? Sono consapevole che altri mi hanno anticipato, io continuo a pormi questa domanda, per restare aperto a tante ipotesi, non in quanto io posso sapere ma in quanto noi “abitiamo la domanda”.
Verso dove andiamo? È una domanda che ha a che con la complessità della vita, l’umanità, la società, la religione, la politica, l’esistenza, l’economia, la cultura, l’ecologia. Ciò che è importante è saper formulare le domande giuste. La risposta più giusta sarebbe quella socratica, so di non sapere. la domanda riguarda il percorso interiore, non tanto per sapere ma “una maniera di abitare l’ignoranza”. Tutto ci riguarda, l’amicizia, il perdono, l’amore, la compassione, il dolore, la sofferenza, la morte. C’è un inizio per abitare la domanda, restare aperti, stare nel mondo e nel chiuso della stanza, guardare la terra e il cielo, legarli, e riconoscere nelle litanie quotidiane, nelle pieghe della vita, che siamo responsabili.
Ci sono domande sempre nuove, e domande antiche irrisolte, la domanda è una, le sintetizza, perché concernono la nostra umanizzazione, un cammino sempre più difficile. Solo se ci mettiamo alla ricerca di questa grande domanda possiamo ritenere di entrare in un cammino di soggettività e di responsabilità, invece di giudicare sempre gli altri o di aspettare dagli altri un conforto alle nostre domande. È la grande domanda a generare senso alla vita, alle emozioni, ai sentimenti, agli affetti, alle relazioni, ai compiti, senza sfuggire dagli impegni che ogni giorno abbiamo di fronte. C’è un dato, che nonostante tutto, il mistero che ci avvolge, non ci scoraggia, però ci fa percorrere itinerari in cui le risorse, i limiti mele forze che possediamo, ci aiutano ad aderire alla realtà.
Noi siamo inseriti in una storia, una cultura, un ambiente, esistiamo in quanto dotati di un corpo, di una psiche, di uno spirito, diciamo che abbiamo un’anima filosofica, ed è come se ci trovassimo nel percorso di fronte a due strade, quale scelta sarà quella giusta? Il viaggio più rischioso sarà quello di percorrere quella inedita, non battuta da nessuno, è la strada giusta, mai calpestata da nessuno.
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