Rallegrati ricolma del fiume di grazia

Rallegrati ricolma del fiume di grazia

Rallegrati ricolma del fiume di grazia 1200 1600 Vincenzo Leonardo Manuli

È come rugiada dell’Hermon, recita il salmo 133, è una benedizione, un fiume di grazia, e la titolazione Madonna della fiumara si addice alla Vergine, già il nome di MariaMiriam, in ebraico contiene due mem, la lettera che rinvia all’acqua fonte della vita, assomiglia al grembo materno, – scrive Erri De Luca -, a inizio parola aperto e accogliente, e alla fine chiuso per custodire meglio il frutto.

Questo fiume di grazia Maria lo riversa su ogni figlio e su ogni fedele che si rivolge a lei, esercita la sua maternità partorendo con quel dolore che sotto la croce, in piedi, attende l’inizio di una nuova umanità. Maria non è una creatura discesa dal cielo, Maria è fatta di terra, di fango. La piccola e umile fanciulla di Nazareth la cui postura è una postura che parte dei piedi, sì perché la teologia e la spiritualità partono dai piedi, dal basso, mostrano la donna in cammino: “Statuette e immaginette l’hanno legata, rappresentata in posa statica tra nubi e lune, lei che spese tutta la vita a camminare, il cui cuore non conobbe tregua. Donna dai sandali consunti, per annunciare. Ed è per questo che con tutto il cuore la chiamo Madre” (Oscar Romero). 

Maria è mescolata di cielo e di terra, sempre protesa in avanti, si vede dal suo ginocchio piegato e con il piede pronta ad alzarsi, a partire, a incamminarsi, ella è sempre in movimento, non scappa dalle difficoltà, sotto la croce ella sta, non evita il dolore. Maria non è una divinità inavvicinabile, Maria è fatta di terra e rivestita di cielo perché lo Spirito Santo ha voluto prendere dimora in lei. Cosa mostra Maria mentre cammina? Quando corre dove va? Maria mostra il Figlio, lei il tabernacolo vivente in cammino, l’Arca dell’alleanza, tende le sue mani all’umanità intera, le sue sono braccia accoglienti, quasi fossero un abbraccio, perché tutto il vangelo è racchiuso in un abbraccio. Dio è come un abbraccio, è accoglienza e tenerezza. “Dio è un bacio”, amava ripetere don Benedetto Calati, un grande dello spirito. Le braccia di Maria si protendono per mostrare il Figlio per donarlo a tutti, sono braccia che custodiscono. Nel suo ultimo viaggio apostolico, papa Francesco parlando di Maria ha detto: “Ella è la fede che si mette in cammino, alla comodità delle abitudini preferisce le incognite del viaggio, alla sicurezza di una religiosità tranquilla, il rischio di una fede che si mette in gioco”. 

Per Maria non conta tanto l’essere “Madre quanto l’essere Discepola”, afferma sant’Agostino. “Proprio per questo è beata, perché ha ascoltato la Parola di Dio e l’ha osservata. Ha custodito infatti più la verità nella sua mente, che la carne nel suo grembo”. Maria è un fiume di grazia che lava i peccati dell’umanità, un fiume di pace e di perdono, un fiume di amore che scorre dal suo seno e rigenera nuovi figli nella chiesa con il battesimo. Ella, legata al cielo e alla terra, abbraccia in profondità la dimensione umana e la dimensione divina.

Noi non guardiamo tanto l’autore o l’artista della statua o del santino dipinto che esprimono una bellezza esteriore nei suoi colori e nel suo corpo giovanile e vivace. La bellezza di Maria è nel cuore, è nel suo nome che è tutto un disegno di salvezza, ella porta annunci impossibili, lotta contro il male, affascina perché sa fare spazio nel suo grembo, sa ascoltare perché germogli dentro di lei la novità di Dio. 

Mi piace vedere in Maria la donna che non trattiene nulla per sé, al contrario di chi cede alla pulsione del possesso, di quegli istinti mortiferi che non conoscono limiti al desiderio, alla cupidigia, alla voracità, quella voglia di ottenere che scatena invidia e rancore. Non va dimenticato che viviamo in una società narcisista, che cerca l’ammirazione degli altri. Maria rinvia alla bellezza degli inizi della creazione, “Dio vide che era cosa bella”. Non possiamo riprodurre l’immagine di Dio, nessuno può vederlo, non conosciamo il volto di Gesù, di Giuseppe, di Maria, ma assaporiamo nella contemplazione una vita vissuta in pienezza e non vediamo bene se non con il cuore, vediamo è la realtà di Dio visibile nell’invisibile.

Maria è come la rugiada fresca, la rugiada nuoval’aurora del mattino che sa attendere le cose più grandi, la grazia che giunge dall’alto e si mescola con la storia umana, lasciando che il soffio dell’Eterno che aleggiava sulle acque, il vento di Dio che ha separato il mar Rosso, prenda dimora nel suo corpo, nella storia umana, per divenire dono e presenza di ogni uomo e ogni donna, di ogni etnia, lingua e cultura. 

Lascia una risposta

INVIAMI UN MESSAGGIO, TI RISPONDERÒ QUANTO PRIMA.

[contact-form-7 404 "Non trovato"]
Back to top