Le Calabrie sono ancora terre poco conosciute e poco visitate, mare, montagna, foreste, boschi, fiumi, luoghi pittoreschi, paesaggi suggestivi, panorami mozzafiato, spazi naturali impensati, nella nuova Guida del Parco del Pollino, edizione 2019. Il piccolo volume traccia un tour avventuroso e ricco, un itinerario in un territorio pieno di profumi e di forme, di sapori e di storia, un anfiteatro naturale, un angolo di paradiso, un luogo magico e suggestivo, a cui il quotidiano nazionale Repubblica, aggiunge nella serie di Guide, dedicando un pregevole vademecum alla vasta area del Pollino. Il Pollino con i suoi 192 565 ettari (88650 nel versante della Basilicata e 103 915 della Calabria) è il più grande d’Italia, nella terra aspra e selvaggia che gli antichi viaggiatori evitavano di attraversare per i pregiudizi e gli stereotipi sui calabresi.
In questo volume inedito, autorevole e agevole, esso svolge la funzione di strumento, culturale, turistico, esperienziale, dove sono raccontate le eccellenze della zona, i ristoranti, le botteghe del gusto, i siti storici e culturali protetti dell’Unesco, la fauna, i borghi, i prodotti tipici, le feste dell’anno, i festival, e le ricette degli chef.
Solo per farne un esempio, a proposito dei sapori, si va dal pane di Cerchiara, al dolce bocconotto di Mormanno, per passare alle patate rosse di Terranova, al vino moscato di Saracena, un assaggio, nella interessante scoperta di un territorio ampio. L’intento di questa Guida è di aiutare i turisti, l’homo viator, dove si fa abitante, amante della natura nelle incantevoli passeggiate, di camminare tra i boschi tra la montagna imponente, l’escursionismo tra gli alberi e i loricati, le visite al parco della lavanda di Campotenese, fermandosi a Civita, visitando la Grotta del Romito a Papasidero, fino al museo archeologico di Castrovillari e per gli appassionati dello sport, il rafting sul fiume Lao.
Questi luoghi che orbitano nell’arcipelago del Pollino, vibrano di memoria, hanno un’anima carica di poesia e di coraggio, al punto che si penetra nella viscere della terra per vivere la madre natura, uno spettacolo composto da scrigni biologici dove si ammirano i lunghi voli dell’aquila oppure si sosta in luoghi silenziosi e meditativi dove i monaci greci venivano a pregare, come nel comune di Papasidero interessata dalla presenza di una comunità Basiliana.
Tra la natura e i luoghi di culto, non si può non citare il santuario della Madonna delle cappelle, dove si venera la Madonna dello Spasimo a Laino Borgo, al visitatore si chiede di fermarsi per dedicare tempo, spazio e silenzio, per immergersi dentro una storia a colori, che non è quella terra aspra, selvaggia e irta di pericoli come la consideravano con superficialità alcuni.
La preziosa Guida si occupa anche di luoghi disponibili all’accoglienza, B&B, piccoli alberghi, una virtù eccelsa da queste parti, nel quale gli operatori privati si impegnano nell’ospitalità e nella proposta ai turisti per scoprire la bellezza del Pollino, pieno di storia e di amore per la montagna.
L’importanza di questo polmone racconta la “crescita e la valorizzazione del territorio che ha travalicato i confini nazionali”, in un quadro che va maturando nel settore dell’accoglienza e presenta delle ambizioni e apre a prospettive inedite. Infine il volume è corredato da diversi testimonial, tra cui la cantante Arisa, cresciuta in provincia di Potenza, parla dei luoghi che possiedono un’anima fascinosa e tremenda, e con Francesco Bevilacqua, innamorato di ogni angolo del Pollino.
C’è tanto altro da scoprire in questa Guida, è più che una promozione del territorio, una sollecitazione a visitare il Parco, luoghi simbolici, che hanno al centro l’accoglienza della gente del posto, custodi e difensori di una identità, cifra e valore di successo per l’incentivazione di soggiorni itineranti nell’area del Pollino, alla scoperta della cultura delle Calabrie.
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